Banconote false per 4.550 euro: arrestati due brindisini incastrati dalle celle telefoniche

Avevano tentato di spendere una banconota falsa da 50 euro prima in un negozio di San Pietro Vernotico e poi in uno dei Brindisi, dandosi alla fuga quando i proprietari si erano accorti che il denaro era contraffatto: due giovani brindisini, Giuseppe D’Alema, di vent’anni, e Raffaele Ottaviano, di 19, sono stati arrestati e posti ai domiciliari dai carabinieri della compagnia di Brindisi in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del pm Pierpaolo Montinaro.
Dopo quell’episodio, lo scorso 25 settembre i due erano stati intercettati da una pattuglia dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Brindisi a bordo di un’auto e trovati in possesso di un grande quantitativo di banconote da 50 euro false: D’Alema addirittura 88 per un importo complessivo di 4400 euro, Ottaviano 3 per un valore di 150 euro. Ottaviano inoltre era stato trovato in possesso di 6 grammi di marijuana, equivalenti a 24 dosi, che una vendute avrebbero prodotto un ricavo di circa 500 euro, questa volta reali.
Per risalire alla loro identità i carabinieri hanno effettuato indagini con l’ausilio delle analisi di celle telefoniche che avevano interessato i luoghi dove si erano concretizzate i tentativi di utilizzo del denaro falso.
I due ora sono ai domiciliari con le accuse di detenzione e spendita di banconote contraffatte e, per Ottaviano, anche per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Le indagini dei carabinieri proseguono per individuare il canale di approvvigionamento delle banconote, sicuramente prodotte da un’organizzazione ramificata e che dispone di una tipografia di qualità: le banconote sono infatti molto simili a quelle autentiche e possono trarre in inganno facilmente chi non ha ha dimestichezza con il loro riconoscimento.



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