Un uomo probabilmente affetto da una forma di disabilità è stato spinto in acqua con un calcio da un ragazzino, mentre passeggiava con andatura incerta sul lungomare di Bari: l’atto di bullismo è stato filmato e le immagini sono state diffuse sul web, in particolare su alcuni canali di Telegram e su diverse pagine di X e TikTok.
A denunciare l’episodio è il canale Telegram “Emergenza babygang e bullismo”, che ha duramente stigmatizzato l’accaduto prima che il video venisse rimosso.
Immediatamente è montata l’indignazione degli utenti, che hanno invocato l’intervento di magistratura e forze dell’ordine per fare luce sul caso.
Sul punto è intervenuta l’attuale assessora ai Servizi Sociali del comune di Bari, Francesca Bottalico, che sui propri profili social ha scritto: “Ho visto anche io quel terribile video che è girato nelle ultime ore. Ho provato una profonda indignazione e una grande rabbia per quanto accaduto sul lungomare di Bari. Quello che ho visto, che hanno potuto vedere tutti coloro ai quali è capitato sott’occhio il video, è la prova di una grande sconfitta collettiva. Un ragazzino che spinge in mare con un calcio senza preoccuparsi delle conseguenze, una persona in evidente difficoltà, probabilmente con delle fragilità, rappresenta una responsabilità generale che è stata evidentemente tradita. Come possiamo permettere che accada una cosa del genere, che venga filmata e divulgata con tanta leggerezza e superficialità, come se fosse un traguardo da condividere? Si tratta di un episodio da denunciare senza nessun appello, e non solo verso chi ha agito dando quello spintone, ma anche verso chi era presente, ha ripreso e diffuso le immagini e non ha fatto nulla perché non accadesse questo orribile e violento gesto. Si tratta di un episodio che ci chiama ad una responsabilità educativa collettiva. Ad un impegno disatteso che a partire dalla famiglia, attraversa la scuola, le istituzioni, i modelli che i media e la società spesso propongono, legati a un’idea di forza e prepotenza specialmente contro i più deboli e i più fragili, e che sempre più spesso accompagna la crescita delle nuove generazioni. Faccio un invito a chiunque avesse notizie dell’accaduto: denunciate senza paura questa vile aggressione. Noi come istituzione ci saremo e per quanto possibile accompagneremo e ascolteremo questo ragazzo nei prossimi giorni. Nessuno, qui e altrove, deve sentirsi solo e indifeso”.
Marina Poci
Senza Colonne è su Whatsapp. E’ sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati
Ed è anche su Telegram: per iscriverti al nostro canale clicca qui</a