È andata a buon fine la mediazione di Prefetto e Questore di Brindisi, adoperatisi per la positiva risoluzione della vertenza avviata a seguito della procedura di licenziamento collettivo attivata per 74 dipendenti dalla SIR (azienda del trasporto del carbone dalla centrale Enel Federico II di Cerano a Costa Morena Est): i termini dell’accordo, che sarà definito a partire da lunedì 5 agosto presso la sede di Confindustria di Brindisi, prevedono che 20 dipendenti siano messi in cassa integrazione con uno stipendio pari a quello dei colleghi ancora in attività, mentre 50 continuino a lavorare fino a dicembre 2024, unendosi poi ai dipendenti in cassa integrazione. I restanti 4 dipendenti lasceranno l’azienda con un piano di esodo incentivato. La cassa integrazione terminerà per tutti nel luglio 2025.
Soddisfazione è stata espressa dal segretario generale di CGIL Antonio Macchia, che ha nel contempo ricordato che “la transizione energetica è entrata nella sua fase più delicata. È fondamentale trovare soluzioni condivise, con un maggiore impegno da parte delle aziende e del governo nel sostenere e finanziare progetti, sbloccare autorizzazioni a nuove attività. Le istituzioni locali devono essere più vicine ai lavoratori, rivendicando un nuovo sviluppo e fondi per il territorio”. Macchia ha poi sottolineato con gratitudine “il valore del ‘patto’ tra sindacato e prefettura”, precisando che “l”accordo raggiunto è una testimonianza di questo impegno reciproco”.
Anche Roberto Aprile, segretario del Cobas, ha mostrato prudente soddisfazione, pur riconoscendo la necessità di ulteriori sforzi per proteggere l’intero indotto.
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