Andrà avanti a oltranza a Brindisi, presso la banchina di Costa Morena, la protesta dei lavoratori della SIR, motivata dal licenziamento di 76 dipendenti, una parte dei quali sono rimasti a casa già a partire da ieri, 19 luglio (gli altri, invece, lavoreranno sino al 31 dicembre): la ditta, che si occupa del trasporto del carbone dalla centrale Enel Federico II di Cerano a Costa Morena Est, ha fatto scattare la procedura nonostante la richiesta dei sindacati di attendere la riunione del prossimo 24 luglio a Bari, presso la Task Force Regionale sulla occupazione, guidata dal presidente Leo Caroli.
Accanto ai lavoratori coinvolti dai licenziamenti c’è il sindacato Cobas, che in una nota denuncia come “La SIR continua testardamente a rifiutare l’applicazione della cassa integrazione della durata di un anno per cessata attività, perché non vuole sopportare i costi della stessa”. L’impresa vorrebbe infatti che ad accollarsi il costo della cassa integrazione fossero gli stessi lavoratori, rinunciando – ad esempio – ai buoni pasto, mentre il Cobas sostiene che “L’importanza di ottenere questo anno di cassa integrazione è legata alla possibilità di investimenti alternativi che raccolgano questi lavoratori dalla professionalità costruita in decenni di lavoro sul porto. I licenziamenti Sir sono solo la punta di un iceberg che conta altre centinaia di altri lavoratori che seguiranno la stessa sorte nei prossimi mesi. La lotta dei lavoratori licenziati della Sir è la lotta di una intera città che sta sprofondando sempre più e tutti insieme dobbiamo reagire per invertire la tendenza”.
Per questo motivo, la protesta andrà avanti a oltranza, sino quando non arriveranno le risposte che si aspettano: i lavoratori stanno ostacolando il passaggio dei mezzi pesanti, arrecando disagi alla circolazione dell’intera zona. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri e la Polizia.
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