Un uomo di 43 anni, presidente e istruttore di una società di canottaggio di Brindisi, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione dal Gup del Tribunale di Lecce Alcide Maritati nel processo celebrato con rito abbreviato per i reati di violenza sessuale (aggravato dalla minore età della vittima) e pedopornografia, entrambi commessi ai danni di una bambina di 12 anni, sua allieva, e coinvolgendo anche un’altra minore.
Secondo la PM Erika Masetti, l’uomo avrebbe chiesto alla bambina di inviargli foto in pose provocanti e avrebbe cercato di persuaderla a compiere atti sessuali: di tanto vi sarebbe riscontro anche anche attraverso audio e file multimediali. Le indagini sono partite dopo la denuncia dei genitori della bambina che – allarmati dagli improvvisi mutamenti di umore della piccola – avrebbero scoperto foto e conversazioni compromettenti sul suo cellulare, e si sono concluse con una sentenza che, oltre alla condanna, ha anche previsto l’interdizione in perpetuo dagli uffici pubblici, nonché da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela ed alla amministrazione di sostegno e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, così come da ogni ufficio e servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche e private frequentate prevalentemente da minori. L’uomo, una volta scontata la pena, sarà sottoposto alla misura di sicurezza della durata di un anno, con divieto di frequentare luoghi dove con la presenza di minori.
Disposta una provvisionale di 40mila euro in favore della bambina e 5mila euro a testa in favore delle altre parti civili costituite (i genitori e il fratello).
La federazione sportiva a cui l’uomo appartiene lo aveva già sospeso per quasi tre anni non appena erano emerse le accuse.
Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni: dopodiché sarà eventualmente possibile proporre appello.
Marina Poci