Cacciavano in area faunistica protetta: tre persone denunciate a San Pancrazio Salentino

Nel corso di un controllo, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Brindisi, con la collaborazione dei colleghi del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale (NIPAAF), hanno intercettato tre cacciatori all’interno di un’oasi di protezione faunistica in contrada “Masseria Angeli”, agro di San Pancrazio Salentino.
Le tre persone, rispettivamente di 53, 64 e 59 anni, avevano già abbattuto 15 esemplari di tordo e 3 di merlo. Sono stati tutti deferiti alla Procura della Repubblica di Brindisi per esercizio venatorio in oasi di protezione, reato sanzionato dall’ art. 30, comma 1, lett. d) della L. 157/1992 (Legge quadro sulla fauna omeoterma e l’ esercizio venatorio).
La selvaggina abbattuta, così come le munizioni ed i fucili al seguito, sono stati sottoposti a sequestro.
In un’altra zona intensamente frequentata da cacciatori, in contrada “Pagliarulo”, agro di Carovigno, i Militari del Nucleo Forestale di Ostuni, anch’essi con il supporto del Nucleo Investivo di Brindisi, dopo aver udito degli spari, hanno intercettato due persone, riuscendo a scorgere una nell’ atto di cedere il fucile all’altra.
All’atto degli accertamenti è risultato che chi imbracciava l’arma non era in possesso del porto di fucile, di cui era invece titolare il proprietario e compagno di battuta venatoria.
I due, un 59enne ed un minorenne, sono stati entrambi deferiti alla Procura della Repubblica di Brindisi: il titolare del fucile per omessa custodia, ai sensi dell’art. 20-bis della Legge 110/1975, l’altro per porto abusivo di arma da sparo, ai sensi degli articoli 12 e 14 della Legge 497/1974.
Inoltre, a carico del proprietario del fucile e titolare del porto d’armi è stato eseguito il ritiro cautelare di ulteriori tre fucili in suo possesso, secondo quanto previsto dall’art. 39 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza; qualora il Prefetto valuti che il titolare possa abusare della licenza, può disporre la cessione delle armi.