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Carabiniere ostunese ucciso: l’arrestato chiede di essere sottoposto al test dello stub

Camillo Giannattasio, 57 anni, l’uomo di San Giorgio Jonico arrestato dalla Polizia di Stato ieri, 12 giugno, dopo un conflitto a fuoco nelle campagne di Grottaglie, ritenuto uno dei due responsabili dell’uccisione del brigadiere capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, ha chiesto, probabilmente nel tentativo di alleggerire la propria posizione, di essere sottoposto al test dello stub, che consente di verificare l’eventuale presenza di residui di polvere da sparo sulle mani: Giannattasio, titolare di un negozio di ferramenta e fino a ieri incensurato, è stato bloccato mentre tentava di sottrarsi all’arresto insieme al pregiudicato 59enne Michele Mastropietro, di Carosino, rimasto ucciso nel corso della sparatoria.
Nel corso di una perquisizione di un locale nella disponibilità dell’arrestato, le forze dell’ordine hanno rinvenuto una pistola Beretta calibro 9×21 con matricola abrasa, due fucili a canne mozze, pistole a salve, una lanciarazzi, diversi coltelli, munizioni e alcuni telefoni cellulari.
Le condotte di Giannattasio sono al vaglio di due Procure della Repubblica: quella di Brindisi, che indaga per l’omicidio di Legrottaglie e resistenza a pubblico ufficiale, e quella di Taranto, nella quale l’uomo risulta indagato per detenzione di armi.
Giannattasio, per quanto incensurato, non è nuovo alle cronache giudiziarie: già nel 2015 era comparso negli atti del fascicolo relativo all’operazione “Blindato”, condotta dalla Polizia di Stato per smantellare un commando armato responsabile dell’assalto a un portavalori a Monteiasi. In quella occasione, era stato indagato e sottoposto a perquisizione, ma la sua posizione venne successivamente archiviata. Il suo presunto complice di ieri, invece, Mastropietro, fu condannato a 9 anni e 2 mesi di reclusione. La vicenda, che con i fatti di ieri è tornata sotto la lente di ingrandimento di investigatori e magistrati, implicando accertamenti sui legami tra i due, potrebbe condurre anche a sviluppi sull’attuale posizione di Giannattasio.
Marina Poci