“Strage di Stato”: così il presidente del Comitato Strade Sicure Vanni Caragnano ha definito i due incidenti avvenuti tra ieri sera e questa mattina sulla Strada Statale 100, il primo all’altezza di Mottola, il secondo a pochissimi chilometri di distanza, in località San Basilio. “Continuiamo a prendere atto della noncuranza delle istituzioni, il che per i familiari di quelle vittime significa veder morire i propri cari due volte”, ha dichiarato Caragnano.
Nel primo sinistro, in cui una Fiat Multipla si è scontrata frontalmente con un minivan, hanno perso la vita tre militari della Brigata Pinerolo dell’Esercito (Cosimo Aloia, Alberto Battafarano e Domenico Ruggiero), tutti del tarantino e in servizio ad Altamura, che viaggiavano a bordo della Multipla, nonché il commerciante sessantenne che guidava il van, il barese Francesco Clemente. Altri due militari sono rimasti gravemente feriti, così come l’uomo che era accanto al commerciante sul van. Il bilancio del secondo incidente, in cui si sono scontrati un tir e un furgone, è di due feriti, uno dei quali molto grave.
I feriti di entrambi i sinistri sono ricoverati all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
“Esiste una missiva che la Regione Puglia ha trasmesso l’8 febbraio al Ministro Salvini al fine di far commissariare, e quindi far assumere carattere di priorità, all’opera di ampliamento a quattro corsie nel tratto successivo a Gioia del Colle e costruzione della rotatoria a san Basilio rimasta totalmente inevasa e questo è gravissimo!”, denuncia Caragnano, ricordando che mentre l’opera relativa a quel tratto sta andando avanti ed ora è prossima alla conferenza di servizi ed il progetto è stato pubblicato, il tratto successivo (quindi quello dove ieri hanno perso la vita quattro persone) è stato inserito nel nuovo Piano Regionale dei Trasporti della Regione Puglia ma da Roma non arrivano i fondi adeguati nemmeno per avere una progettazione iniziale. Infatti, al momento non è stato concluso il contratto di Programma con ANAS : pertanto, non ci sono ad oggi disponibilità finanziarie per nessun tipo di nuovo intervento.
Non le manda a dire, il presidente Caragnano, che a proposito delle ripetute segnalazioni rimaste inascoltate utilizza espressioni durissime quali “strafottenza istituzionale”, “vergogna tutta italiana” e “sofferenza sociale che è diventata insopportabile, inaccettabile e insostenibile”, facendo notare che, mentre nel nostro territorio si continua a morire per mancanza di uno spartitraffico, l’interesse del Ministero si concentra su “opere faraoniche come il ponte sullo stretto che, seppur opera strategica, deve avere le infrastrutture pronte e adeguate nel resto dello stivale”.
“Eppure si tratta di una strada che è stata inserita nel percorso mediterraneo- scandinavo cioè una strada di importanza europea che ad oggi è ridotto alle medesime condizioni in cui era negli anni ’70”, conclude Caragnano.
Marina Poci
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