Con «Filumena», Vanessa Scalera risveglia il mito di «Nannarella»

di Gianmarco Di Napoli per il7 Magazine

Con la sua straordinaria interpretazione di Filumena Marturano, la figura femminile più amata da Edoardo De Filippo, che cucì il personaggio sulla sorella Titina, Vanessa Scalera entra appieno nell’olimpo delle più grandi attrici italiane di tutti i tempi.
Avrebbe potuto godersi il successo assoluto della fiction della quale è protagonista, “Imma Tataranni”, e puntare su interpretazioni meno rischiose è più “commerciali” visto che in questa fase della sua carriera sicuramente le proposte non le mancano. Invece si è rimessa in gioco con uno dei personaggi femminili più complessi che siano mai stati scritti, e per di più confrontandosi inevitabilmente con le grandissime attrici che in oltre 70 anni hanno vestito i panni di Filumena: da Titina De Filippo a Pupella Maggio, da Valeria Moriconi a Isa Danieli, da Sofia Loren a Mariangela Melato. Tutte per altro, a parte le ultime due, napoletane veraci.

Non solo i dati d’ascolto hanno premiato il film tv andato in onda su Raiuno (3.467.000 spettatori pari al 21.5% di share, netto vincitore della serata di martedì), ma l’interpretazione di Vanessa Scalera è stata unanimemente considerata strepitosa. Consensi che non sono arrivati solo al termine del film, ma durante la sua stessa messa in onda: i social (in questo caso in particolare Twitter) sono stati invasi da post con gli hastag #filumenamarturano e #vanessascalera. Tra i tanti quello della scrittrice e conduttrice Francesca Barra che dice tra l’altro: “Vanessa è una donna potentissima e lo è perché non ha bisogno di orpelli, di immagini patinate, di troppe presentazioni. Lei lo è perché ha un talento autentico che zampilla da ogni poro, ha rispetto per l’arte ed è il più grande insegnamento anche per quelle generazioni che sognano di fare questo mestiere”.
Mi piace un tweet di non ricordo chi: “Ho i brividi da quanto è fottutamente brava”.

In alcune interviste concesse qualche giorno fa, a chi le chiedeva come avrebbe seguito il film, aveva risposto “con qualche amico, mangiando, bevendo e fumando”. Di certo era con Filippo Gili, suo compagno di vita e di lavoro da oltre dieci anni. C’è la sua mano nella sceneggiatura, scritta insieme a Massimo Gaudosio e al regista Francesco Amato. E non è un aspetto di secondo piano perché Gili, ottimo regista e attore romano, è un serbatoio di energie e anche il porto sicuro per Vanessa. Per una splendida coincidenza, Filumena Marturano è andato in onda nel giorno in cui ha compiuto gli anni. E così ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Questo è un regalo di compleanno partito da quando con Francesco e Massimo abbiamo cominciato a riadattarlo, che ha trovato il picco in mezzo a luglio ed al Vesuvio, e che oggi torna a terra, donandosi a chi vorrà vederlo. E su questo regalo tu, fenomeno della recitazione, hai lasciato, sontuosa, l’impronta del tuo cuore”.

L’altro porto sicuro nella vita di Vanessa è Latiano: la sua casa, il suo rifugio, la famiglia (i genitori infermieri, il fratello), le sue amiche, sempre le stesse da quando era ragazzina, il solito bar. L’ha lasciato a 19 anni il suo paese, per inseguire il sogno di diventare un’attrice, ma non ci ha mai potuto rinunciare. Quando non lavora, è lì, nelle stradine e nella piazza in cui è cresciuta, con la stessa umiltà e la determinazione che aveva da ragazza quando, alle scuole superiori, recitò un monologo di Franca Rame e affrontò per la prima volta un pubblico.
E ogni volta che ritorna è più famosa, ma è come se l’attrice ormai affermata restasse a Roma e qui ci fosse l’altra Vanessa, quella che si nutre delle sue radici, che non ama restare rintanata in casa, che sorride e spiazza per la sua capacità di socializzare con chiunque.

Per questo forse non è un personaggio appetibile per i giornali che raccontano il gossip, i salotti, la vita mondana, i flirt. Non c’è nulla di più lontano da quel mondo per Vanessa e Filippo. Negli ultimi mesi, in atttesa che Filumena Marturano arrivasse sugli schermi, sono andati in giro per i teatri italiani con “Ovvi destini”, un dramma psicologico scritto e diretto dallo stesso Gili. Ma Scalera era comparsa anche sul grande schermo in uno degli eventi cinematografici della stagione: “Corro da te”, con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone. Erano loro due i protagonisti, ma la presenza di Vanessa, in un ruolo questa volta ironico, che nel copione doveva essere secondario, si è fatta sentire in tutto il film. La più brava di tutti, anche lì.

Ora si gode il successo di Filumena, travolta dall’affetto anche di chi finora (davvero pochi) non si era accorto della sua bravura, andando oltre persino un certo ostracismo della stessa Raiuno che non l’aveva invitata in nessuna delle sue trasmissioni di punta a presentare il film tv che stava per andare in onda.
Non siamo in grado di fare paragoni tra Vanessa Scalera e le più grandi attrici italiane della storia. Possiamo soltanto riferire, e ognuno di noi potrà farlo secondo quello che sente, le emozioni provate assistendo a “Filumena Marturano”. Se finora Vanessa ci aveva ricordato un po’ per la sua versatilità e la sua ironia Mariangela Melato, l’interpretazione dell’eroina di Edoardo, quei primi piani che una sceneggiatura molto vicina a quella teatrale ci ha regalato, il dolore che è riuscita a trasmettere e che penetrava nell’anima, solo un’altra grandissima attrice italiana forse ha saputo regalarci.

Quando nel 1951 De Filippo decise di portare al cinema la sua commedia, Anna Magnani si propose per fare la parte della protagonista, ma Edoardo non se la sentì di escludere dal film la sorella Titina che aveva portato al successo il suo personaggio in teatro. Ecco, 71 anni dopo, forse, siamo andati vicini a sapere come sarebbe stata Filumena interpretata da Nannarella.