Nelle prime ore di oggi, 26 maggio, a Corato, la Squadra Mobile della Polizia di Stato di Bari ha eseguito un’ordinanza cautelare nell’ambito dell’indagine per il tentato omicidio verificatosi la sera del 6 marzo scorso, allorquando una volante del Commissariato di P.S. di Corato intervenne in piazza Di Vagno, in piena luogo movida – per la segnalazione di due persone attinte da colpi d’arma da fuoco. Arrivati sul posto, i poliziotti identificarono due giovani, un ragazzo ed una ragazza, entrambi feriti: mentre il primo era stato colpito nella regione lombare, in maniera non grave, la ragazza, Simona Bovino, presentava una ferita al fianco sinistro e le sue condizioni erano apparse, sin da subito, preoccupanti, tanto da rendere necessario il suo trasporto in codice rosso presso il Policlinico di Bari, dove fu sottoposta ad un delicato intervento chirurgico di asportazione della milza restando ricoverata nel nosocomio diversi giorni.
Le indagini, immediatamente avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Bari e dagli agenti del Commissariato di Corato e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, hanno consentito di acquisire elementi di prova -ritenuti solidi dal Giudice per le indagini preliminari nei confronti dei responsabili dell’azione di fuoco e di accertare che la giovane ragazza ferita era certamente estranea a qualsiasi contesto criminale e che era stata colpita per errore. Secondo la Polizia, il vero obiettivo sarebbe stato un ventenne noto alle forze dell’ordine.
Il provvedimento cautelare, eseguito questa mattina, vede indagate cinque persone, ognuna delle quali con un preciso ruolo nella vicenda. In particolare, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il carcere per due soggetti – marito e moglie – ritenuti rispettivamente il conducente del mezzo utilizzato dai sicari e colei che, già presente sulla scena del crimine, fornì le indicazioni per la sua più agevole esecuzione, dando il via libera all’agguato.
Le indagini si sono svolte in un contesto di assoluta omertà, tanto è vero che numerosi sono stati i tentati di depistaggio delle indagini da parte dei testimoni che sono stati escussi e che sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura per il reato di favoreggiamento personale.
Sono in corso ulteriori approfondimenti da parte degli organi inquirenti al fine sia di identificare ulteriori soggetti coinvolti nell’agguato, che di delineare il contesto in cui l’azione di fuoco è stata ideata e posta in essere e, quindi, accertare il suo preciso movente.
Determinanti, per il buon esito delle indagini, sono state le numerose attività tecniche i cui dati sono stati intrecciati con lo studio dei tabulati e del traffico di celle telefoniche e telematiche, oltre che con l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, acquisite nel corso delle investigazioni.
Nei prossimi giorni gli indagati, per i quali vige il principio di non colpevolezza sino all’ultimo grado di giudizio, affronteranno l’interrogatorio di garanzia dinnanzi al Gip.
(foto da Corriere del Mezzogiorno)