Arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico: è questa la decisione del giudice per le indagini preliminari Benedetto Ruberto all’esito dell’udienza di convalida nel procedimento in cui è indagata una donna di 46 anni per il tentato omicidio del dentista tarantino 54enne, suo ex compagno, da lei investito sul marciapiedi con la propria automobile, dalla quale è poi fuggita a piedi insieme alla figlia di otto anni.
La donna ha fornito al giudice, come prima al PM, una versione che è stata ritenuta non credibile, asserendo che si sia trattato di un incidente causato dalla perdita di controllo dei comandi della macchina per via dei tacchi alti. Ha anche riferito che al momento del fatto era al telefono con l’uomo, il quale l’avrebbe minacciata per non meglio specificate ragioni, e che la rottura della relazione tra i due sarebbe avvenuta per sua scelta. Opposta la versione del dentista, che ha raccontato agli inquirenti di essere stato lui a lasciare l’indagata, che da quel momento in poi avrebbe iniziato a tormentarlo con scenate di gelosia.
Contro la donna ci sono un video estratto da un sistema di videosorveglianza della zona e le testimonianze di alcuni passanti che hanno assistito alla scena, i quali hanno dichiarato che, allontanandosi in tutta fretta dopo aver travolto l’uomo, la 46enne avrebbe urlato “Ancora non sei morto? Come mai non ti ho ucciso?”.
Marina Poci
(foto da taranto.buonasera.it)
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