Cinque medici del carcere leccese di Borgo San Nicola sono indagati dalla PM della Procura di Lecce Maria Immacolata Moschettini per l’ipotesi di reato di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario, a seguito di atto di denuncia-querela presentato dai famigliari di Patrizio Simeone, detto “Serpico”, un detenuto di 43 anni di Francavilla Fontana morto a metà ottobre nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Casarano dopo un ricovero di circa due mesi, dovuto a una persistente febbre molto alta.
L’uomo, dipendente da sostanze alcoliche, era già stato ricoverato nello stesso ospedale nel mese di giugno: dopodiché la sua situazione pareva essersi normalizzata, ragione per cui era rientrato in carcere.
Ieri, 11 dicembre, la salma di Simeone è stata riesumata e sottoposta ad esame autoptico, eseguito nell’ospedale di Ostuni dal dottor Roberto Vaglio, al fine di determinare le cause della morte e stabilire eventuali ritardi o errori nei trattamenti terapeutici somministratigli.
Il 43enne scontava una pena per rapina, tentata rapina, tentato furto ed evasione.
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