Donna di Torchiarolo trovata morta a Trento: ex compagno irreperibile, disposta l’autopsia

Di Marina Poci per Il7 Magazine
Domenica 21 gennaio avrebbe compiuto 43 anni, Maria Antonietta Panico, originaria di Torchiarolo e residente a Trento da diversi anni, ma l’alba di quel giorno non la vedrà mai: la mattina del 17, infatti, il suo ex marito, recatosi nell’appartamento di via Vicenza numero 24 nel quale la donna viveva, l’ha trovata morta. È stata la figlia 16enne della coppia ad allarmare l’uomo, dal momento che non sentiva la madre da un paio di giorni.
Panico era riversa sul letto, nella stanza c’erano vistose macchie di sangue su lenzuola, coperte e pavimento, ma ad una prima occhiata niente appariva in disordine, il che sembrerebbe escludere l’eventualità della rapina finita male. Le ipotesi investigative sulle quali i Carabinieri di Trento, coordinati dalla PM Patrizia Foiera, si stanno concentrando, sono essenzialmente due: il malore, che l’avrebbe colta all’improvviso, senza nemmeno darle la possibilità di chiedere soccorso, e l’omicidio. O, più, precisamente, il femminicidio, considerato che, secondo le prime indiscrezioni trapelate, su uno degli uomini che aveva frequentato dopo la separazione (che risulta al momento irreperibile) penderebbe un ammonimento del Questore di Trento (o forse un vero e proprio divieto di avvicinamento giudiziale ai luoghi frequentati da Maria Antonietta) a seguito di presunte condotte violente dell’uomo nei suoi confronti (condotte a cui sarebbero da attribuire i traumi contusivi facciali per i quali negli ultimi tempi si era recata più volte in Pronto Soccorso).
L’esame necroscopico, condotto dal medico legale Dario Ranieri sul corpo appena rinvenuto, avrebbe constatato l’assenza di ferite di arma da taglio e di segni di soffocamento, mentre, stando alla rigidità cadaverica, il decesso dovrebbe essere avvenuto circa due giorni prima del ritrovamento. In ogni caso, per saperne di più su orario e cause della morte occorrerà attendere gli esiti dell’autopsia, già disposta dalla Procura, che dovrebbe essere svolta nella giornata di venerdì. Intanto i Carabinieri, con l’ausilio dei reparti scientifici, stanno agendo su due fronti: l’analisi dei rilievi svolti nell’appartamento e gli accertamenti in corso sul telefono cellulare della donna da un lato, l’acquisizione delle sommarie informazioni testimoniali di chi la conosceva e potrebbe avere dettagli di interesse per la soluzione del caso, dall’altro.
Alla notizia della morte, sgomento e cordoglio si sono diffusi non soltanto nella piccola Torchiarolo, dove vivono i genitori e il fratello maggiore della donna, ma anche a Trento, in cui Panico, trasferitasi circa vent’anni fa, aveva lavorato prima come commessa in diverse attività della ristorazione e del commercio e poi in diversi patronati (Caf e U.Di.Con, Unione per la Difesa dei Consumatori).
Ma, soprattutto, a Trento Maria Antonietta Panico, diplomatasi nello storico istituto tecnico commerciale “Valzani” di San Pietro Vernotico, era conosciuta per la sua attività politica: alle elezioni provinciali del 2018 si era candidata con l’UDC per sostenere Maurizio Fugatti, poi eletto come presidente della presidente della Provincia autonoma di Trento (e attualmente presidente della Regione autonoma del Trentino-Alto Adige), mentre nel 2021 aveva fatto parte della lista civica a sostegno del candidato sindaco di Fratelli d’Italia Andrea Merler, che sul proprio profilo Facebook ha parlato della donna con parole di affetto: “Cara Maria Antonietta, ci eravamo visti un paio di mesi fa. Voglio ricordarti così: sorridente e generosa. Grazie per l’impegno che hai messo, in politica, nel lavoro, nella famiglia e nella società civile: non ti dimenticheremo”. Merler ha poi affidato all’Agenzia Adnkronos particolari recenti ben più inquietanti: “L’avevo vista l’ultima volta due mesi fa e in quell’incontro mi era parsa diversa, più fragile, non totalmente lucida. So che aveva lasciato il lavoro e ne stava cercando un altro”.
Dichiarazioni che fanno il paio con quanto confidato alla testata locale giornaletrentino.it dai vicini di casa, che nella donna che occupava recentemente l’appartamento del “Condominio Tridentum”, sciupata, spenta, trascurata nell’aspetto e afflitta da un logorio interiore che doveva procurarle molto dolore, stentavano a riconoscere la Maria Antonietta Panico conosciuta sino ad allora. Della brindisina, definita senza esitazioni “un angelo” e “una ventata d’aria fresca”, i vicini hanno ricordato la dolcezza e la disponibilità manifestate non appena con marito e figlia era andata ad abitare nell’appartamento nel quale il 17 gennaio ha trovato la morte.
Poi, in concomitanza con la separazione dal marito, qualcosa in Maria Antonietta deve essersi rotto: quella che era stata la casa coniugale era stata affidata a lei, mentre la figlia si divideva tra quell’appartamento e l’abitazione del padre. Aveva avuto alcune frequentazioni durate poco, ma in quella casa, dicono i vicini, “C’era un continuo viavai di persone, girava brutta gente. Noi del palazzo eravamo allarmati perché veniva spesso la polizia. E lei appariva sofferente” e ancora “Noi la vedevamo con un uomo che spesso veniva a dormire da lei. In più occasioni abbiamo sentito anche grida e litigi”, per finire con “Camminava come un’anziana. La vedevamo consumata. Era diventata l’ombra di se stessa”.
Sulle cause di questo cambiamento adesso toccherà agli investigatori fare piena luce, anche per stabilire se tra questa dolorosa involuzione e la morte vi sia un qualche legame e di quale natura esso sia.