Dormitorio, Rossi ad Amati: “Ci sono rischi sanitari, ma anche per l’ordine pubblico”

“Vorrei, innanzitutto, rassicurare il consigliere Fabiano Amati che il sindaco di Brindisi e la sua amministrazione non ignorano la difficile situazione del dormitorio di via Provinciale per San Vito, soprattutto in questi mesi di emergenza Covid”. Lo scrive in una nota il primo cittadino di Brindisi, Riccardo Rossi, in riferimento alla situazione del dormitorio in cui alloggiano molti stranieri e alle osservazioni del consigliere regionale del Pd Fabiano Amati che ha sollevato il caso: “Il dormitorio di Brindisi è una bomba Covid innescata. E’ strano – aveva dichiarato il consigliere regionale – che il Comune di Brindisi tema giustamente l’aumento dei contagi e però ignori la situazione del dormitorio. Dopo aver scritto alla competente Asl, ho segnalato la questione al prefetto come ultima possibilità. Poi ognuno faccia ciò che crede e se succede ciò che si teme io non tacerò”. .
“Certo, se il consigliere Amati qualche volta – risponde Rossi – oltre a indicare la rotta e impartire ordini ad Asl, Comune, Governo, Prefettura mediante i suoi comunicati stampa, si fosse premurato di chiamare il sindaco per confrontarsi sulle varie questioni forse avremmo potuto raccontargli cosa fatto in questi mesi e quali azioni si stanno realizzando”.

Ed ecco i chiarimenti: “Il dormitorio rappresenta senz’altro una possibile situazione di crisi sanitaria soprattutto in questa emergenza Covid, ma allo stesso tempo rappresenta una possibile bomba, uso un suo termine, anche sotto il profilo dell’ordine pubblico. Vi dimorano all’interno circa un centinaio di migranti che non possono, da un giorno all’altro, essere lasciati senza un ricovero, per quanto precario e poco dignitoso, lasciandoli girovagare e dormire all’aperto in città.
Tali considerazioni, specie nel periodo del lockdown, hanno impedito, anche dopo le interlocuzioni avute in Prefettura, di prendere decisioni ed iniziative che potevano creare problemi di ordine pubblico”.
Il 30 settembre, specifica Rossi, l’amministrazione comunale ha inviato la sua proposta ed è in attesa di un finanziamento che arriverà, dopo un passaggio in giunta regionale, di circa 700 mila euro per affrontare il problema.
“Sin dal 3 novembre – va avanti – giorno del mio primo incontro con il nuovo Prefetto Carolina Bellantoni, ho avuto premura di informarla della difficile situazione del dormitorio. Il prefetto ha immediatamente disposto la convocazione di un comitato ordine e sicurezza sul dormitorio che si terrà mercoledì 11 in prefettura.
E subito dopo questo comitato, in cui lavoreremo ad un cronoprogramma per definire interventi per mettere in sicurezza la struttura e trovare situazioni differenti per l’accoglienza dei migranti, chiederò un tavolo con tutti i 5 consiglieri regionali della nostra provincia perché ognuno per la sua parte si possa far carico dei problemi e delle relative soluzioni.

Se poi il consigliere Amati intende risolvere il problema obbligando Asl e Comune ad arrivare ad una immediata chiusura del dormitorio per motivi igienici e sanitari sappia che il problema diverrebbe immediatamente un problema di sicurezza ed ordine pubblico di cui evidentemente sarebbe il primo responsabile”.



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