Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di sei episodi criminosi in cui sono stati esplosi numerosi colpi di armi da fuoco, anche da guerra, tra il 13 settembre e il 1° novembre scorso nella città di Brindisi, spesso in zone ad alta densità abitativa: queste le accuse alla base del fermo di due giovani brindisini operato ieri sera dai carabinieri.
Si tratta di Antonio Borromeo, 24enne, cugino di uno dei gambizzati Stefano Borromeo, colpito a Sant’Angelo il 1° ottobre scorso, e Antonio Lagatta, 22 anni, entrambi di Brindisi: sono accusati di detenzione di armi da guerra, lesione personale e rapina.
Contestate anche due gambizzazioni. Nel pomeriggio è prevista una conferenza stampa.