“Effetto Angrisano”: nella BAT aumentano le denunce per reati violenti contro le donne

Potremmo chiamarlo forse “effetto Angrisano”, quanto si sta verificando nella BAT dopo l’omicidio di Vincenza, la 42enne originaria di Barletta uccisa ad Andria da Luigi Leonetti, il marito a cui aveva appena comunicato la decisione di separarsi: il Questore Roberto Pellicone ha infatti dichiarato che, successivamente alla sua morte, nella provincia sono aumentate le denunce per reati violenti contro le donne, il che testimonia che la sensibilità rispetto alle situazioni di violenza di genere è in aumento, così come è in aumento la fiducia in forze dell’ordine e magistratura. Da quel 28 novembre, quando Enza fu accoltellata dal marito e da questi lasciata morire dopo aver chiamato il 118 (“curatela voi, non mi interessa aiutarla”, avrebbe detto agli operatori sanitari), si registrano sette denunce, che hanno portato a tre arresti e a un provvedimento di divieto di avvicinamento. Numeri che il Questore ha definito “significativi” rispetto al territorio, precisando che sono anche aumentate le semplici richieste di consiglio in situazioni limite, nelle quali le donne si sono avvicinate alle forze dell’ordine semplicemente per ricevere chiarimenti e spiegazioni.
Intanto Enza Angrisano sarà ricordata con una messa e un momento di preghiera in occasione del trigesimo della morte: la funzione si terrà giovedì 28 dicembre alle 19 presso la chiesa andriese di San Francesco d’Assisi.
La donna, già picchiata e minacciata nei giorni precedenti all’omicidio, fu colpita a morte con un coltello da cucina nel tardo pomeriggio del 28 novembre da Leonetti, che al gip, in sede di convalida della misura cautelare, confessò di avere maturato la volontà di ammazzarla almeno cinque giorni prima, per via della gelosia ossessiva e dell’invidia che nutriva nei confronti dei successi professionali di Enza, direttrice di filiale di una nota azienda di casalinghi e prodotti di bellezza. Per quanto l’uomo abbia negato la circostanza, con ogni probabilità all’omicidio erano presenti anche i figli della coppia, Salvatore e Christian, di 11 e 6 anni, al momento affidati alla sorella della mamma in attesa della decisione definitiva da parte del Tribunale per i minorenni sulla nomina del tutore.
Marina Poci
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