Emiliano sconfessa Rossi: la Regione autorizza il deposito Gnl Edison nel porto

La Giunta pugliese ha espresso parere favorevole all’intesa, limitatamente ai profili di competenza regionale e subordinatamente al rispetto delle prescrizioni indicate dagli enti preposti, alla costruzione del deposito costiero di stoccaggio di Gas naturale liquefatto (Gnl) da parte della società Edison, costituito da un serbatoio verticale a pressione atmosferica che sarà realizzato all’interno del porto di Brindisi, vicino al varco di accesso Morena Est.
La decisione della Regione arriva nonostante il sindaco Riccardo Rossi, da sempre contrario al progetto, avesse assicurato che il governatore Michele Emiliano avrebbe supportato il suo diniego.
La Regione, tuttavia, ha preso atto dell’iter concluso positivamente presso il ministero della Transizione ecologica, evidenziando come le infrastrutture legate al gas naturale siano considerate strategiche. Il procedimento è stato seguito da vicino dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, insieme alla direttrice del dipartimento dello Sviluppo economico della Regione Puglia.
Sulla questione si sono registrate una serie di fratture, anche a livello della maggioranza nell’Amministrazione comunale. Solo l’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico meridionale, supportata da Confindustria e Cna, si sono schierati sempre in favore del progetto.
A livello di Consiglio comunale invece, assodata la posizione nettamente contraria di Rossi e del suo movimento, Brindisi Bene comune, si è avuto la sensazione che sulla vicenda si giocasse a rimpiattino, tra mancanza di numeri legali e uscite strategiche al momento del voto. Tanto che, nell’ambito dell’iter autorizzativo, sono state ritenute nulle per il silenzio assenso le posizioni contrarie di Comune e Provincia (all’epoca guidata dallo stesso Rossi).

«L’approvazione dell’inserimento e della localizzazione a Brindisi del serbatoio costiero di Gnl nel porto è una notizia per la quale stiamo lavorando da tempo. Si tratta di una condizione necessaria per predisporre nuovi orizzonti di sviluppo compatibile del nostro territorio ed ora, quindi, la città ha un ulteriore »carta« da giocare per chiedere all’Unione Europea di inserire il porto fra quelli della rete core». Lo dichiara il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis. «Una richiesta – aggiunge – che mi auguro possa formularsi in un clima di unità istituzionale perché Brindisi merita e deve avere un porto polifunzionale e deve poter guardare allo sviluppo industriale interpretando la transizione ecologica in atto. Uno degli impegni su cui sto lavorando ora è proprio quello per una legge ad hoc che riguardi specificamente i siti in fase di decarbonizzazione di Brindisi e di Civitavecchia. Sono tutti interventi compatibili con il turismo e la tutela ambientale e della salute esattamente come lo sono in altre realtà che traggono ricchezza da porti importanti».
“La Giunta regionale ha approvato l’insediamento e la localizzazione del serbatoio costiero di GNL nel porto di Brindisi, concedendo l’intesa. Si autorizza dunque qualcosa in favore dell’ambiente e della prosperità, contrastando le opinioni no-a-tutto, inquinanti e decrescitiste, del sindaco di Brindisi”. Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“È da sottolineare l’importante ruolo svolto nella fase istruttoria dai dirigenti regionali, a partire dal Direttore del Dipartimento Sviluppo Economico Gianna Elisa Berlingerio, in grado di supportare la Giunta regionale nella richiesta di ulteriori miglioramenti tecnici nel programma, a partire dalla connessione del serbatoio alla rete del gas.

Sono rammaricato per la condotta politica e tecnica assunta dal Comune e dalla Provincia di Brindisi, rivolta a camuffare sotto improbabili pareri un quadro ideologico fortemente funzionale al no-a-tutto e nei fatti incentrato sul mantenimento dell’inquinamento nella città di Brindisi. Il no alle infrastrutture per l’approvvigionamento e il trasporto del gas, nel periodo di massimo investimento dei governi mondiali sulla transizione ecologica e sulla pace, appare infatti funzionale all’inquinamento, alle malattie e pure alla guerra. E poiché Brindisi ha già dato molto a forme nocive di produzione energetica, mi è sempre sembrato iniquo contrastare ciò che in qualche modo si pone in compensazione.
“Vorrei infine ricordare, al solo scopo di chiarezza così da ricreare le condizioni di futuri dialoghi proficui, i tentativi di condizionare la decisione della Regione Puglia da parte del sindaco di Brindisi, facendosi portavoce di pareri contrari del presidente della Giunta regionale espressi – guarda caso – sempre nell’informalità d’incontri occasionali o telefonate. Modalità di comunicazione, queste, valevoli solo nel regno della dissipazione delle parole e non certamente nella pubblica amministrazione, che com’è noto parla nel rigore degli atti formali e non con le modalità più disimpegnate, tipo il telefono come mezzo d’invito a un evento di degustazione di prodotti eno-gastronomici.
“Ora che anche questa vicenda può dirsi conclusa, coltivo la speranza di vedere all’opera per Brindisi una classe dirigente all’altezza del compito e in grado di cogliere tutte le opportunità ambientaliste fornite dal mondo della produzione, senza indugiare nella tentazione di favorire la decrescita e contrastare la prosperità”.