“Sia consapevole, costui, che in questi anni ha fatto perdere ai cittadini di Brindisi più di 80 milioni di euro, trasformandosi oltretutto nel più grande amico di Enel”: chi scrive è l’ex presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese. E “costui” è il sindaco Riccardo Rossi.
Ferrarese si toglie un altro sassolino dalla scarpa con colui che fu tra i principali protagonisti di quella stagione del “no a tutto” che portò alla mancata realizzazione tra l’altro del rigassificatore. Un’opera che in questo momento viene rimpianta. In quel periodo Rossi era tra quelli che indicavano in Ferrarese l’uomo più vicino ad Enel. Ecco perché oggi le parole dell’imprenditore (che ha abbandonato la politica) assumono un significato particolarmente importante.
“Questa persona che per anni, attraverso manifestazioni nelle piazze contro il carbone e picchetti sotto la sede della Provincia, prima come ambientalista e poi da consigliere comunale, attaccando duramente la mia persona e qualsiasi mia trattativa di convenzione con Enel, (eravamo riusciti ad ottenere 7 milioni di euro annui per i cittadini)”, scrive Ferrarese su Facebook, “è la stessa che oggi, non solo ha accettato in silenzio l’aumento dell’uso del carbone fino a 4 milioni di tonnellate nella Centrale di Cerano, ma addirittura dichiara: “Va affrontato il tema delle compensazioni, che potrebbero alleggerire le bollette dei cittadini”. Sia consapevole, costui, che in questi anni ha fatto perdere ai cittadini di Brindisi più di 80 milioni di euro, trasformandosi oltretutto nel più grande amico di Enel”.