Non è un’infermiera, ma una tecnica sanitaria di laboratorio, l’operatrice protagonista dello scatto pubblicato sui social con la didascalia “Io come una sarta” mentre, col sorriso sulle labbra, sutura una salma con i visceri esposti: è dura la replica di Antonio Scarpa, presidente dell’Ordine degli Infermieri della provincia di Brindisi, al presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, che sulla vicenda ha sollecitato in mattinata un intervento disciplinare degli organismi competenti, sollevando persino il dubbio che nella condotta della donna vi siano profili di responsabilità penale. Secondo Scarpa, che lo ha invitato a verificare con maggiore attenzione le fonti, Anelli si sarebbe espresso su una questione che non gli compete. Al contempo, Scarpa ha assicurato l’impegno dell’Ordine degli Infermieri della provincia di Brindisi a tutela del decoro e della reputazione della professione infermieristica, garantendo che gli interventi adeguati saranno sempre adottati nei confronti di chiunque agisca in modo inappropriato e irresponsabile.
Probabilmente, secondo quanto dichiarato dal direttore generale della Asl Maurizio De Nuccio, in un primo momento sarà avviata un’indagine interna al fine di ricostruire in modo completo la vicenda, senza tralasciare l’eventuale presenza di altri operatori durante il deprecabile scatto e, soprattutto, la verifica della possibilità che il compito di suturare una salma al termine di un esame autoptico possa essere demandato ad un tecnico di laboratorio.