
Lo scorso mercoledì, 16 aprile, un 15enne di origini tunisine residente a Galatina è stato vittima di una brutale aggressione da parte di un gruppo formato da nove coetanei che lo avrebbero accerchiato e picchiato con calci e pugni mentre si trovava all’interno della sala d’attesa della stazione salentina insieme a tre amiche.
Sull’episodio indagano i poliziotti del locale Commissariato di Polizia di Stato, ai quali la notizia del pestaggio è arrivata a seguito della denuncia della madre della vittima, che il giorno successivo ha notato ferite e lividi sul corpo del figlio: il ragazzino, diabetico e disabile, per il timore di ritorsioni inizialmente non aveva riferito nulla.
A scatenare la violenza sarebbero stati motivi futili motivi, una parola di troppo a cui avrebbe fatto seguito una risposta che avrebbe acceso gli animi del gruppo che si sarebbe quindi scagliato contro il 15enne colpendolo con calci e pugni.
La scena sarebbe stata ripresa con un cellulare, postata in rete (su Instagram, a quanto pare) e poi rimossa dopo qualche ora: stando alle poche indiscrezioni trapelate, nelle immagini si vedrebbe anche uno dei bulli prendere a frustate il 15enne dopo essersi sfilato la cintura dai pantaloni.
La Polizia avrebbe già identificato i componenti della banda, composto da una decina di minorenni, tra cui anche ragazzine. Nella gang vi sarebbero anche dei minori infra quattordicenni, già resisi in passato responsabili di atti vandalici e scorribande.
I giovanissimi aggressori, conosciuti come “gang del bosco”, sono soliti postare le proprie “bravate” sui social e farsi ritrarre in pose aggressive, incappucciati e armati con coltelli e spranghe. I poliziotti starebbero indagando per verificare se vi siano collegamenti tra quanto accaduto lo scorso mercoledì e un’altra aggressione avvenuta sabato scorso ai danni di un minorenne che sarebbe stato picchiato e denudato.
Marina Poci