Giovani arrestati per le sparatorie: ecco di cosa sono accusati

Questi gli indizi a carico dei due giovani arrestati questa mattina dai carabinieri e coinvolti nelle sparatorie avvenute a Brindisi nelle ultime settimane. Per Antonio Borromeo c’è l’accusa di detenzione di armi da guerra con munizionamento per Kalashnikov e 9×19 Parabellum, armi con le quali in via Raffaello Sanzio di Brindisi, in concorso altri, ha esploso numerosi colpi di arma da fuoco contro l’abitazione di Christian Ferrari lo scorso 13 settembre. Inoltre avrebbe costretto sotto la minaccia delle armi lo stesso Ferri a salire a bordo del veicolo col quale lo hanno condotto in una piazzola di sosta lungo la statale Brindisi–Lecce esplodendogli contro, dopo averlo fatto scendere, numerosi colpi che lo hanno raggiunto a una gamba (il 4 ottobre scorso). Inoltre la notte dell’1 novembre, avrebbe speronato più volte con la propria autovettura quella a bordo della quale viaggiavano persone ritenute amiche di Antonio Lagatta.
Quest’ultimo è accusato di detenzione illegale, in concorso con altri, di un’arma comune da sparo con munizioni cal. 7,65, con la quale ha esploso due colpi per strada per provarne la funzionalità il 10 ottobre e ha esploso colpo, a scopo intimidatorio, nei pressi dell’abitazione di LIBARDO Antimo l’1 novembre. Inoltre, con persone tutte travisate da passamontagna, aveva tentato la rapina di una Mini Cooper il 28 ottobre esplodendo un colpo in aria alla reazione del proprietario. Infine avrebbe illegalmente detenuto un fucile kalashnikov.
Per entrambi gli indagati vi è l’episodio in cui il Lagatta, in concorso con altri, da un lato, utilizzando un’arma cal. 7,65 e un revolver il Borromeo, dall’altro lato, utilizzando un’arma con munizioni cal. 9×19 Parabellum, si sono affrontati a colpi d’arma da fuoco per strada il 13 ottobre, poco lontano da un campetto di calcio frequentato da ragazzini.
Le indagini hanno permesso di stabilire una connessione tra i vari eventi e di appurare che è in atto un violento contrasto tra esponenti di spicco della criminalità locale, anche con l’utilizzo di armi da fuoco comuni e da guerra.
L’emissione del provvedimento di fermo è scaturito dalla particolare gravità dei reati contestati e delle modalità socialmente allarmanti dei fatti (tutti accaduti nella pubblica via), elementi dai quali emerge un’indole criminale particolarmente violenta e una totale incuranza dei prevenuti in ordine alla possibilità di colpire passanti totalmente estranei ai fatti; da considerare, anche, la rapida successione degli eventi, che negli ultimi giorni si sono susseguiti con cadenza giornaliera, raggiungendo una violenza sempre più elevata.
Borromeo e Lagatta sono ora ristretti presso la casa circondariale di Brindisi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.