La Legnano vintage di Nino per le spose

Quanto devo darle per una foto?». «Nienti signorì, è gratis!» E’ il signor Nino che, affacciato al suo balcone tra ciclamini e piante grasse con un sorriso ironico a tre incisivi, risponde alla sposa di turno che vorrebbe avere nel suo servizio fotografico matrimoniale, uno scatto con il neosposo, che posando accanto alla ormai famosa bicicletta, la segue con lo sguardo sulle scale di calce bianca.
Stiamo parlando della Legnano vintage rossa con i freni a bacchetta del signor Giovanni Arpa, per tutti Nino, parcheggiata da più di vent’anni in via degli Azzollino, nel borgo medievale di Mesagne.
Telaio mai cambiato, stesso colore di vernice della ringhiera della scala che conduce a casa del signor Nino, e della moglie, la signora Elisabetta Dora Campana, conosciuta come Dora.
La Legnano vintage è parcheggiata in estate e in inverno, sotto la pioggia e al sole, con tutta l’ossidazione che ne consegue.
Guai a toglierla.
Se ne sono raccomandati tutti i fotografi della zona al suo proprietario, che «per educazione e rispetto alla Madonna», la sposta solo per il passaggio della processione dei Misteri, dell’Addolorata, e della madonna di Febbraio.
Se poi il signor Nino dimentica di rimetterla, glielo ricordano i vicini e i turisti che, affezionati a Mesagne, e tornando di anno in anno, gli urlano dalla strada «Signor Nino, e la bicicletta?», quando sono italiani. Mentre gli stranieri, evocandolo dalla strada con «Mister!», imitano una pedalata con le braccia.
La Legnano vintage è immortalata, ormai, oltre che nei film e video musicali girati a Mesagne, negli album fotografici degli sposi della città messapica, di Latiano, Francavilla, San Vito dei Normanni, Erchie, Torre S. Susanna, Carovigno, Brindisi e Taranto.
La coppia arrivata da così lontano, in un giovedì assolato di agosto, ha dovuto fare la fila, perché prima di lei, altre due spose avevano espresso il desiderio di avere uno scatto caratteristico nel verde di una curata e floreale via Degli Azzollino, accanto alla famosa bicicletta.
E durante l’attesa, al signor Nino piace disquisire con le giovani coppie del suo amore per la moglie Dora e i segreti per far durare a lungo un matrimonio.
Il signor Nino, 89 anni, e la signora Dora, 88, sono sposati dal 3 dicembre del 1955, 63 anni, «quando le porte delle case erano sempre aperte e c’era più solidarietà tra le persone», ricorda Nino condannando la delinquenza e «lu binchiamento» di oggi, causa di uno svuotamento e impoverimento dei sentimenti genuini delle nuove generazioni.
Nino e Dora si sono conosciuti in via Caracciolo, a Napoli, e avevano 21 anni: lui, originario di Latiano, era al comando del Colonnello Ghia per il servizio di leva obbligatoria, nove mesi con la polizia a cavallo e sei mesi con i carabinieri; lei, originaria di Mesagne, era a Napoli col fratello e quando si incontrarono fu un colpo di fulmine perché, spiega Dora, «Nino, bello come un pugliese, aveva anche l’umorismo dei napoletani.»
Quell’umorismo che dopo 63 anni di vita insieme non hai mai perso, il signor Nino, che si fa ancora beffe della amata moglie Dora.
Taranto è stata proprio meta del loro viaggio di nozze, e quando gli innamorati gli chiedono cos’hanno visitato, rispondono «Il letto!» ridendo a crepapelle insieme, a braccetto, dal balcone.
Hanno viaggiato molto il signor Nino e la signora Dora prima a bordo di due Renault 4, poi una Bianchina, una Punto e una Uno che hanno lasciato due anni fa, usando esclusivamente quella Legnano rossa parcheggiata con una catena alla loro scala.
Fino al dicembre 2017 il signor Nino usciva sulle due ruote a fare la spesa per la sua Dora, e a camminarci «a mustazzo» al mercato, ma dopo un intervento al cuore che gli ha comportato l’impianto di un peacemaker, e l’infiammazione del nervo sciatico, ha dovuto abbandonarla per sempre alla sua ringhiera.
Così, oggi, sono i vicini a spostarla e a rimetterla dopo la processione, mentre il signor Nino se la guarda dall’alto del balcone, stringendo la mano della sua Dora e pregando che i loro figli, i loro nipoti, e i giovani innamorati che si fermano accanto alla Legnano rossa possano continuare ad amarsi con costanza e pazienza come fanno ancora loro.
E perché no, anche con un pizzico di umorismo.