La messa per i 10 anni dalla morte di Melissa affidata a Talucci: che senso ha?

di Gianmarco Di Napoli

La messa in memoria di Melissa Bassi, a dieci anni dalla scomparsa, nella chiesa Madre di Mesagne, sarà celebrata dall’arcivescovo “emerito” Rocco Talucci. Per chi lo avesse dimenticato è il prelato che, secondo gli atti processuali, ha protetto e tutelato la ”veggente” Paola Catanzaro (alias Sveva Cardinale) recentemente condannata a sei anni e mezzo di carcere per associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
Pur non essendo Talucci coinvolto penalmente nella vicenda, la sua responsabilità morale emerge dalle indagini. Come per altro più volte documentato da trasmissioni televisive nazionali.
Non si comprende dunque per quale motivo gli sia stato attribuito il compito di celebrare il decennale di un evento così doloroso, così speciale, così intenso.
Non si comprende chi abbia avuto l’idea di attribuirgli anche solo il privilegio di nominare Melissa.
Non si comprende che senso abbia.

L’onorevole Mauro D’Attis ha ritenuto di condividere lo stupore per la scelta operata dalla Curia brindisina del direttore di Senza Colonne News e ha scritto sulla sua pagina Facebook:
“Se la notizia è confermata mi sento di condividere la riflessione di Gianmarco Di Napoli sotto due punti di vista.
Credo che ci siano limiti per tutti su questa terra, anche per chi ricopre o ha ricoperto ruoli spirituali. Forse per quelli ancora di più. E in questo caso i limiti sono stati superati.
C’è poi anche la scelta che rischia di “spettacolarizzare” un momento religioso in memoria di una ragazza che, forse, meriterebbe maggiore silenzio e rispetto.
Essere un parlamentare non mi impedisce di dire liberamente ciò che penso e sono certo che l’Arcivescovo Domenico Caliandro ascolterà questo punto di vista”.