Non ci fu alcuna irregolarità nei lavori di riqualificazione svolti all’interno dell’area portuale di Brindisi: il gup, Maurizio Saso, ha assolto il presidente dell’Authority Ugo Patroni Griffi e altri sette imputati da tutte le accuse, disponendo il dissequestro delle aree cui la guardia di finanza aveva posto i sigilli. Oltre a Patroni Griffi sono stati assolti perché i fatti non sussistono l’ex sub commissaria prefettizia del Comune di Brindisi e attuale europarlamentare Maria Angela Danzì, il dirigente dell’ente portuale Francesco Di Leverano, e poi Pierluigi Aloisi, Antonio Iaia e Teodoro Indini. Assolti perché il fatto non costituisce reato anche Antonella Antonazzo e Aldo Tanzarella.
Il pm Raffaele Casto aveva chiesto la condanna per tutti gli imputati, in particolare a sei anni e tre mesi per Di Leverano, a quattro anni per Patroni Griffi e a tre anni e quattro mesi per la Danzì. Nel corso delle indagini, condotte dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, il pm Casto aveva chiesto, senza ottenerli, gli arresti domiciliari per Patroni Griffi e Di Leverano.
Le contestazioni riguardavano la costruzione di una strada a Punta delle Terrare che insisteva sull’area archeologica, l’ampliamento della strada Sisri all’esterno dell’area di security, le recinzioni dei varchi del porto, la presenza di una discarica di amianto, l’abbandono di materiale di demolizione e l’impiego di rifiuti inerti per realizzare il fondo delle strade.
Il Gup Saso ha accolto appieno le tesi della difesa assolvendo tutti gli imputati. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro tre mesi.