Le spoglie di Matteo Farina trasferite in Cattedrale: lo annuncerà il vescovo durante la Festa

Confermata la notizia anticipata due mesi fa dal magazine IL7: le spoglie di Matteo Farina lasceranno la tomba in cui riposano dal momento della sua morte e saranno trasferite nella Cattedrale di Brindisi. L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare dall’arcivescovo Domenico Caliandro nel corso delle celebrazioni dei Santi Patroni, forse proprio nel corso del tradizionale discorso dopo la processione a mare.
Francesca Consolini, postulatrice della causa per la beatificazione di Matteo Farina lo conferma sulla pagina ufficiale dedicata al giovane brindisino scomparso prematuramente e per il quale è stata superata già la fase locale del processo di beatificazione.
“Si farà, per volontà dell’Arcivescovo e con il nulla osta della Congregazione delle Cause dei Santi, la traslazione delle spoglie mortali del Servo di Dio, dal cimitero alla chiesa Cattedrale. Traslare significa portare la cassa che contiene le spoglie di Matteo, dalla sepoltura dove ora riposa, al cimitero nella cappella di famiglia, alla Cattedrale, senza ricognizione canonica, ossia senza esumarlo, procedura questa che in genere si riserva alla viglia della Beatificazione”, scrive la Consolini.
“La traslazione della salma di Matteo dal cimitero alla Cattedrale; un gesto significativo perché la Cattedrale è il cuore della vita della diocesi: lì celebra il Vescovo, vi ordina i sacerdoti, si tengono le cerimonie più importanti; lì c’è la cattedra del Vescovo da dove lui ammaestra il popolo di Dio. La presenza di Matteo darà maggior forza e speranza a quanti parteciperanno a questi eventi e anche a quanti, singolarmente e nel silenzio, si recheranno a pregare nella Cattedrale. Matteo ha amato molto la Chiesa di Brindisi, intesa come comunità di fedeli, di persone che pregano e cercano insieme di vivere il Vangelo.
“Era fermamente convinto che non si può amare Dio e non amare la Chiesa in tutto quanto lei, come Madre e Maestra, ci offre: il Magistero che Matteo conosceva e studiava, la liturgia alla quale partecipava vivamente e con attenzione, il sostegno che la Chiesa ci dà nel cammino della vita con i sacramenti. La presenza di Matteo in Cattedrale ci ricorda tutto di lui, ma soprattutto la sua fede, il suo amore per la Chiesa, il coraggio di vivere e testimoniare il suo essere cristiano. Matteo è un santo che ha camminato tra noi, in molti lo hanno conosciuto, appartiene al nostro tessuto sociale ed ecclesiale. Sarà certamente consolante potersi recare a pregare sulla tomba di Matteo in Cattedrale, parlargli della nostra vita, chiedergli un aiuto, una grazia e anche un miracolo”.