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Lesioni personali a un’anziana paziente: citata in giudizio una Rssa di Mesagne

Di Gianmarco Di Napoli per il numero 375 de Il7 Magazine
“Responsabilità colposa per lesioni personali in ambito sanitario”: con questa accusa, il sostituto procuratore di Brindisi, Pierpaolo Montinaro, ha citato in giudizio il coordinatore della struttura RSSA “Villa Quercia” di Mesagne, una neuropsicologa e due operatori sociosanitari della stessa struttura. Sono tutti imputati per aver causato “per colpa dovuta a negligenza e imprudenza, nonché inosservanza delle norme che disciplinano la professione sanitaria”, lesioni consistite in frattura del pube e piaghe da decubito in una paziente anziana.
Secondo l’ipotesi accusatoria, la donna sarebbe stata accettata in struttura dopo essere stata dimessa dall’ospedale di Brindisi con postumi di una frattura femorale operata e necessitante di riabilitazione, con associata forma demenziale grave e disturbi del comportamento (e, pertanto “struttura non adeguata a garantire assistenza sanitaria alla paziente, che avrebbe dovuto seguire un percorso di riabilitazione”), nonostante la struttura potesse garantire solo assistenza e mantenimento, e non cure fisioterapiche e personale tecnico specializzato.
La neuropsicologa è accusata di aver omesso i controlli necessari sul personale OSS in servizio presso la struttura, che avrebbe dovuto occuparsi della paziente e porre in essere presidi atti a prevenzione e gestire le lesioni da decubito, nonché prevenire il rischio di cadute.
Gli imputati inoltre sono accusati, durante il rispettivo turno di servizio, di aver omesso di effettuare le attività di prevenzione e gestione delle lesioni da decubito e prevenzione del rischio caduta, controllando la paziente e ponendo in essere tutti i presidi necessari per evitare che la stessa cadesse e che si formassero lesioni da decubito.
In questo modo – si legge nel decreto di citazione a giudizio, non avrebbero impedito che l’anziana cadesse sul pavimento (caduta secondo l’accusa non segnalata) procurandosi una frattura del bacino (diagnosticata poi presso l’ospedale Perrino), nonché lesioni da decubito per assenza di predisposizione di presidi atti a prevenire tali conseguenze.
Tutte condotte, scrive il pm Montinaro, che hanno determinato l’evento-lesioni, accelerando l’insorgenza di una sindrome da allettamento e abolito la potenziale capacità di recupero della funzione deambulatoria.
L’udienza predibattimentale è stata fissata per il 27 febbraio del prossimo anno davanti al Tribunale di Brindisi.
In quella sede gli imputati avranno la possibilità di fornire la propria versione dei fatti, nel rispetto della presunzione di innocenza che va garantito sino al terzo grado di giudizio.
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