Gli spacciatori avevano adeguato le loro abitudini al linguaggio e agli spostamenti consentiti dal lockdown e così gestivano la vendita della droga facendola passare per pizze da consegnare a domicilio o caffè da consumare fuori dal bar: l’operazione condotta dalla squadra mobile di Brindisi e he ha portato all’arresto di cinque persone, una in carcere e quattro ai domiciliari, descrive per la prima volta il lavoro dei pusher tra spostamenti limitati e necessità dei tossicomani di essere riforniti nonostante le restrizioni imposte dal covid.
Le ordinazioni avvenivano così telefonicamente sotto forma di pizze da asporto con la sostanza stupefacente che viaggiava nei cartoni per alimenti e la consegna avveniva sull’uscio di casa.
Al bar invece la droga veniva ceduta insieme alla bustina dello zucchero.
Al centro dell’inchiesta i due personaggi considerati chiave nello spaccio: Fabrizio Perugino, che aveva continuato a spacciare droga nonostante si trovasse agli arresti domiciliari proprio perché trovato in possesso di cocaina, e Francesco Testini, il titolare della pizzeria che, malgrado nel mese di giugno il locale fosse ancora chiuso, prendeva regolarmente ordinazioni al telefono e inviava cocaina e marijuana al posto di margherite e quattro stagioni.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore e Luca Miceli, ha portato ai domiciliari anche Daniel Borsetti, Giuseppe Molendini e Cristian Mela. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Stefania De Angelis.