Morì dopo il parto di due gemelli, il chirurgo: “Ginecologo non sapeva come operarla”

Potrebbe essere riaperto il caso della morte di Viviana Delego, la donna di 41 anni di Pezze di Greco deceduta cinque giorno dopo aver dato alla luce due gemelli. In una relazione inviata alla direzione sanitaria dell’ospedale, il primario di Chirurgia generale, Giuseppe Manca (che ha asportato l’utero della donna a causa di un’emorragia che le è stata poi fatale) ha dichiarato di essere intervenuto su espressa richiesta del ginecologo in servizio in quel momento nel reparto di Ostetricia dell’ospedale Perrino, il quale avrebbe ammesso di non essere in grado di eseguire l’intervento.

Manca – come scrive il Corriere della Sera – ha raccontato di essere stato chiamato la mattina di sabato 17 dicembre per praticare in urgenza alla paziente una isterectomia (asportazione totale dell’apparato riproduttivo). A chiedere supporto, come Manca scrive nella sua relazione, è stato proprio il ginecologo in servizio nell’unità operativa di Ostetricia, avendo quest’ultimo valutato «la situazione estremamente difficoltosa e non essendo in grado di trattarla…».

Viviana Delego, giunta poche ore prima in ospedale, era in condizioni gravissime a causa di una copiosa emorragia conseguente al parto cesareo. Una complicazione che aveva indotto i medici a utilizzare ben 17 sacche di sangue.

La richiesta di intervento, come evidenziato nella relazione dallo stesso Manca, era dovuta ad una «emergenza in paziente con shock ipovolemico da sanguinamento post partum, dato che il direttore dell’unità operativa non era in servizio perché fuori sede e la sua vicaria non era presente per malattia». Dunque, secondo il rapporto interno, il reparto di Ginecologia aveva in carico la paziente in gravi condizioni, cui doveva essere asportato l’utero con la massima urgenza, ma erano assenti sia il primario, sia la sua vice, mentre il ginecologo in servizio «al momento responsabile del reparto», come scrive Manca, non sarebbe stato in grado di eseguire l’intervento.

Il chirurgo ha giustificato con la sua relazione la presenza quella mattina nella gestione di una paziente ginecologica.
Viviana Delego morì cinque giorni dopo l’intervento nel Reparto di Rianimazione.

Ovviamente la relazione di Manca giustifica il suo intervento ma non chiarisce se le condizioni cliniche della paziente fossero già compromesse prima dell’intervento e se vi sia qualsiasi tipo di responsabilità dello staff medico. E quindi se la paziente potesse essere salvata.
La Asl dal canto suo aveva già chiuso il caso, chiarendo che erano state “messe in atto tutte le procedure mediche chirurgiche e di terapia intensiva previste nel trattamento di questi gravissimi casi».

Anche sulla scorta di questa dichiarazione e per il fatto che i parenti non avevano presentato alcun esposto, la procura di Brindisi aveva disposto la restituzione della salma senza effettuare alcun accertamento.
Ora, sulla base della relazione di Manca, il caso potrebbe essere riaperto.
Nei giorni successivi alla morte della donna, papa Francesco telefonò al marito della donna per esprimere tutto il proprio cordoglio.