Un cittadino georgiano e uno tunisino sono stati arrestati dalla squadra mobile di Brindisi per aver provocato la morte del marocchino di 38 anni, rimasto asfissiato dal fumo nell’incendio di un materasso all’interno del Cpr di Restinco. I due sono accusati anche di danneggiamento di struttura pubblica. Dopo essere stati interrogati dal pubblico ministero sono stati rinchiusi nella casa circondariale di Brindisi.
La loro identificazione è avvenuta attraverso la visione dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza interne alla struttura.
La morte del marocchino, lunedì, è stata l’epilogo di un’intera mattinata di proteste violente di una parte degli ospiti del Centro di permanenza per il rimpatrio di Restinco. La prima, intorno alle 12.20, era sfociata nell’incendio di alcuni materassi all’interno di un lotto, prontamente domato dalle forze di polizia, da personale di vigilanza e dai vigili del fuoco. Per questo primo episodio era stato individuato e denunciato un cittadino gambiano.
Ma poco dopo le 13.30 un nuovo incendio è stato appiccato nello stesso padiglione e questa volta la protesta si è tramutata in tragedia, con la morte per asfissia di un uomo di 38 anni, mentre un altro extracomunitario è stato trasportato in ospedale.
Oltre all’arresto dei due presunti autori del tragico incendio, sono stati denunciati in stato di libertà un egiziano, per essersi opposto in modo violento alle operazioni di soccorso , proferendo minacce gravi nei confronti degli Agenti e un cittadino capoverdiano per aver lanciato suppellettili contro gli operatori.
Gli occupanti dei padiglioni interessati dagli incendi sono stati immediatamente posti in sicurezza in attesa di essere ricollocati in altri Cpr del territorio nazionale.
Inoltre sono stati disposti servizi continuativi di ordine pubblico all’interno della struttura e intensificata l’attività di controllo esterno al Centro per prevenire qualsiasi tipo di ulteriore azione violenta.