Nave San Giusto, la visita dei marinai in congedo

di Fabiana Agnello per il7 Magazine

Sul Diario di bordo l’Ufficiale di plancia scriverà che è stato consacrato dalla consegna del Crest dalle mani del presidente Capitano di Macchine, Virgilio Guadalupi, a quelle del Comandante Capitano di Vascello, Andrea Silenzi, il ricordo dell’interessante visita a bordo della nave della Marina Militare, San Giusto, ormeggiata nella base militare della Marina di Brindisi.
Organizzata dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia- Gruppo «M.O.V.M. C.F. P. Longobardo» di Brindisi, grazie all’autorizzazione concessa dal Comando Marittimo Sud di Taranto, la visita ha inaugurato il nuovo anno di attività sociali e promozionali della storica associazione dei marinai fondata l’1 gennaio 1963 dall’Ammiraglio di Divisione Luigi Spalice, e oggi presieduta dal Capitano di Macchine Virgilio Guadalupi.
Il7 Magazine, con familiari e soci dell’Anmi, è salito a bordo della nave d’assalto anfibia San Giusto, entrata in servizio il 14 aprile 1994, e varata con il motto nel dialetto triestino «Coragio no manca co’ semo nel giusto», osservando, con la guida del gentile equipaggio, le attrezzature di bordo, i sistemi di navigazione, il ponte di comando, e i mezzi da sbarco anfibi.
La nave LHD (Landing Helicopter Dock) San Giusto, terza Unità della classe San Giorgio insieme alle navi da guerra San Marco e San Giorgio, conta in media la presenza di 150 uomini e donne, tra ufficiali, sottufficiali e marinai, ed è dotata di un bacino allagabile per sbarcare truppe di assalto anfibio in operazioni di proiezione di potenza dal mare.
Anche se, in relazione al tipo di operazione che compie, può arrivare a ospitare circa settecento militari, 34 veicoli corazzati leggeri per il trasporto di fanteria, tre motozattere per assalto in spiaggia, tre motoscafi veloci d’assalto, tre elicotteri sul ponte di volo attrezzati sia per il supporto di fuoco a una operazione anfibia con razzi e mitragliere, sia per azioni di elisbarco.
Le elevate capacità di trasporto rendono la San Giusto facilmente adattabile alle missioni di
trasporto di veicoli speciali, evacuazione della popolazione civile via mare e via elicotteri, e
di assistenza sanitaria e umanitaria, come nelle operazioni Mare Nostrum e Sophia.
La nave d’assalto San Giusto, oltre a essere stata Nave Scuola dal 1994 al 2005 per gli Allievi dell’Accademia Navale, ha partecipato a importanti operazioni come l’Alba-Neo per attività di supporto alla popolazione civile albanese nel 1997, la Conca D’Oro per il contrasto al crimine organizzato a Palermo nel 2000, nel 2003 l’operazione Antica Babilonia/Iraqi Freedom per il supporto al Contingente nazionale, e alle forze di Coalizione per il controllo di traffici mercantili e la sicurezza dei vettori navali per il trasporto degli aiuti umanitari. Nel 2011 è stata protagonista dell’operazione Unified Protector per la protezione dei civili in Libia, fino all’importante Mare Nostrum del 2014, l’operazione militare a carattere umanitario con anche la funzione di deterrenza e di contrasto al traffico illegale dei trafficanti di migranti, durante la quale l’Unità ha tratto in salvo più di diecimila immigrati. E nell’ultima, l’operazione Sophia, lanciata dall’Unione Europea nel 2015, il ponte garage dell’ammiraglia, allestito a zona ospedaliera, ha soccorso più di trecento donne tra i 30 e i 40 anni anche in dolce attesa e tanti, tantissimi bambini che necessitavano di cure immediate.
La nave San Giusto è provvista di area feriti, infermeria, studio odontoiatrico e sala operatoria che si avvale dell’ausilio di un bisturi elettrico, e a bordo, quando salpa per una missione fuori area, viene formata una intera equipe medica di specializzati in ortopedia, ginecologia, anestesia e tecniche radiologiche. Tramite un satellite i medici a bordo si collegano in videoconferenza con l’ospedale militare, il Policlinico del Celio “S.Ten. MOVM Attilio Friggeri” di Roma, per richiedere le consulenze e refertare i pazienti: un aiuto in più quando sono lontani dalle coste per diversi mesi.
Tutte missioni, operazioni, interventi ed eventi che dal 14 aprile 1994 vengono documentati e trascritti a mano dall’Ufficiale di plancia nel Diario di Bordo, conservato sulla nave per quattro anni e poi depositato presso l’Archivio storico della Marina, a Venezia.
Il mezzo navale della Marina Militare di importanza strategica, lungo 133 metri e largo 20.5, di cantieristica navale degli anni ’90, verrà sostituito nel 2022 da una LHD (Landing Helicopter Dock) più performante e moderna, e la San Giusto andrà in disarmo.
Un successo il primo evento dell’anno organizzato dall’Anmi Gruppo «P. Longobardo» Brindisi e dal suo presidente, Capitano di Macchine Virgilio Guadalupi, che non soltanto tiene vivo il culto della Patria e l’attaccamento ai valori e alla Marina Militare, ma difende e mantiene alto e vivo lo spirito che permea la vita marinara, le sue tradizioni e la memoria di coloro che, credendo fermamente nel dovere verso la patria e le sue istituzioni, hanno sacrificato la vita.
Successo, ottenuto anche grazie alla cordialità e alla disponibilità del Comandante Capitano di vascello, Andrea Silenzi, e del suo equipaggio attento, efficiente e discreto con gli ospiti a bordo, che ha ricevuto il Crest dell’Anmi- Gruppo di Brindisi, e ha voluto donare, in ricordo della visita, la foto del San Giusto con dedica, augurando al Capitano Virgilio e ai soci una continua linfa vitale a chi ha servito la Patria con fedeltà e onore nella Marina Militare.