Nel rudere del Braico: vandalismo, droga e baby prostituzione

di Lucia Pezzuto per il7 Magazine

Spaccio e consumo di droga, sesso tra minori, furti e atti di vandalismo, due anni fa anche una violenza sessuale consumata su un ragazzino di soli 12 anni, il Parco Cesare Braico in via Appia a Brindisi chiude durante le ore serali e notturne ma i problemi restano. “Anche se il cancello è chiuso qual è il problema, possiamo sempre scavalcare il muretto” così Giulio, 17 anni, uno dei tanti ragazzi che frequenta il parco, sfida l’ordinanza e le forze dell’ordine che hanno fortemente voluto la chiusura notturna del parco. Il comandante provinciale dei carabinieri di Brindisi, Giuseppe De Magistris, con una dettagliata relazione sulle attività di controllo e intervento, ha chiesto al sindaco della città , Riccardo Rossi, un’ordinanza di chiusura, ordinanza che è entrata in vigore qualche giorno fa.

Qui la notte è terra di nessuno, i ragazzi si introducono per spacciare e consumare droga, altri prendono di mira l’istituto Alberghiero, che si trova all’interno, consumando atti di vandalismo e furti. Nessuno vigila, nessuno impedisce loro l’ingresso, anzi a favorire queste attività illegali vi è anche la presenza di un vecchio rudere che viene utilizzato come covo da pusher e altri malintenzionati. Tutto questo a due passi dall’area gioco destinata ai bambini e lungo i vialetti che quotidianamente sono frequentati dai runners. La situazione è molto grave. “Interveniamo spesso in questo parco- ha spiegato il comandante dei carabinieri, il colonnello De Magistris- alcune volte arrivano le segnalazioni, altre siamo noi che durante i servizi di controllo del territorio ci fermiamo e ispezioniamo i luoghi. E devo dire che negli ultimi tempi abbiamo davvero trovato di tutto in quel parco e in particolare in quel rudere che già di per sé costituisce un pericolo anche per i bambini e gli avventori del parco, senza considerare che c’è anche una scuola”.

Negli ultimi giorni i carabinieri hanno denunciato due studenti dell’istituto Alberghiero che nascondevano alcune dosi di droga nello zaino. Questo accadeva di giorno ma durante la notte hanno persino sorpreso una ragazzina minorenne appartata con altri tre giovani maggiorenni proprio in quel rudere dove due anni e mezzo fa un dodicenne fu vittima di violenza sessuale da parte di un pedofilo che lo aveva adescato sul Facebook.
Il rudere in questione, ex presidio sanitario per le vaccinazioni di proprietà della Asl, è sempre quello per il quale il Comune di Brindisi qualche anno fa ha emesso una ordinanza di abbattimento. Ordinanza mai rispettata.
Il Parco Cesare Braico, sino a qualche giorno fa aperto h24, nel giugno 2013 è stato concesso in comodato d’uso gratuito al comune di Brindisi per 30 anni. Protetto da vincolo ope legis in quanto bene di interesse storico con più di 50 anni, di autore non vivente e di proprietà di ente pubblico.
I giardini nascono come parco del Sanatorio antitubercolare, inaugurato nel 1936 e dismesso nel 1972; l’imponente edificio è attualmente occupato dall’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione Sandro Pertini. Il Parco è dedicato a Cesare Braico, medico, eroe garibaldino e, dopo l’Unità, deputato di Brindisi nel primo Parlamento italiano.

Il rudere, che sorge affianco all’istituto scolastico, è tutto ciò che resta di quel presidio sanitario. Un mostro di due piani, un ammasso di spazzatura, calcinacci, cumuli di cenere e graffiti, il fetore lo si può solo immaginare. L’anno scorso, dopo la caduta di un bambino arrivato in ospedale con una caviglia fratturata, l’amministrazione comunale ha deciso di murare gli ingressi dello stabile. Oggi, manco a dirlo, i muri sono stati abbattuti e l’accesso è libero.
“Sono entrato tante volte dentro la palazzina- racconta uno dei ragazzi che, la mattina, quando salta la scuola si rifugia nel parco- l’estate facciamo le sfide. Ci si arrampica a turno e poi si fa a gara a chi salta dal punto più alto. Una volta un mio amico si è bucato un piede con un ferro”.

I ragazzi conoscono il pericolo ma nonostante questo continuano a entrare in quella che loro chiamano “la palazzina”. E sempre la “palazzina” è anche il luogo dove spesso puoi incontrare i pusher che ti vendono la droga. “Li devi conoscere- dice ancora il ragazzino- altrimenti non ti puoi avvicinare. Qui vendono sia l’erba che la coca ( dove coca sta per cocaina). Qualche volta anche le pasticche”
Lo spaccio non è un’attività solo notturna ma anche di giorno dietro la scuola, poco prima del suono della campanella, alcuni studenti si scambiano le dosi si fumano lo spinello prima di entrare in classe. Martedì scorso i carabinieri anno fermato due giovani, due studenti di 17 e 16 anni dell’Alberghiero con la droga. Al 16 enne, originario di Brindisi, sono stati rinvenuti nelle tasche del giaccone 7 grammi di marijuana, mentre al 17enne, residente in Latiano, 1 grammo della stessa sostanza.

“Carabinieri e polizia vengono spesso a fare i controlli- ha detto il preside dell’istituto Alberghiero “Sandro Pertini”, Antonio Micia- purtroppo i ragazzi si appartano nel parco e consumano droga. Arrivano anche da altri istituti perché il parco offre loro un punto da appoggio quando saltano le lezioni. Ma qui il problema più grosso è la notte perché non c’è sorveglianza e neppure illuminazione. Il buio favorisce anche i furti nella scuola”.
L’istituto Alberghiero Pertini è stato preso spesso di mira dai vandali e dai ladri. La scuola non può permettersi un sistema di video sorveglianza e la mancanza di illuminazione all’interno del parco fa il resto.

“E’ una realtà abbandonata a se stessa- ha detto il preside Micia- questo ci rammarica molto. E poi c’è quel rudere, proprio attaccato alla scuola. Tante volte abbiamo denunciato questa situazione ma sino ad oggi non è stato fatto nulla. Si tratta di una situazione estremamente pericolosa e non vorremmo che debba accadere qualcosa di grave prima di intervenire”.
In realtà qualcosa di grave è già accaduto, a maggio del 2016 un ragazzino di 12 anni, dopo essere stato adescato su facebook, fu violentato da un giovane di 19 anni proprio nel famoso rudere. Una storia terribile, dai risvolti inquietanti che ebbe come scenario proprio quella palazzina diroccata nel cuore del Parco cesare Braico. La violenza si consumò di giorno ma lontano dagli occhi indiscreti, perché quel luogo spettrale nasconde chi vuol nascondersi e nessuno riesce a vedere cosa accade al suo interno. La storia di questo bambino in qualche modo ricorda, almeno nei luoghi, quella ancora più drammatica di Desiree Mariottini, la 16enne stuprata e uccisa nello stabile abbandonato di via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo di Roma. Un luogo dimenticato da Dio, dove la gente difficilmente mette piede.

Tornando a Brindisi, il Comune ha sempre detto che per abbattere il rudere e riqualificare l’area all’interno del Parco è necessario investire molte risorse, risorse che al momento non ci sono. Ma il Ministero dell’Interno ha adottato una incisiva azione di contrasto ai luoghi degradati . Lo scorso 19 dicembre è stato firmato dai ministri dell’Interno e dell’Economia e delle Finanze decreto interministeriale che disciplina la ripartizione del Fondo per la sicurezza urbana. Le risorse del Fondo possono essere utilizzate tra le altre cose per la messa in sicurezza e riqualificazione delle aree degradate connotate da una maggiore incidenza di fenomeni criminali e da particolari rischi per la tutela della sicurezza urbana, e ancora interventi urgenti dei sindaci per la messa in sicurezza d’ufficio degli immobili abbandonati o sgomberati, che rappresentino un pericolo per l’incolumità pubblica e per prevenire o eliminare gravi pericoli che minacciano la sicurezza urbana. Si tratta di 2 milioni di euro per il 2018 e 5 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020.