Nicoletta Manni, figlia di un’insegnante di danza mesagnese, etoile alla Scala

Il suo talento ha giustificato la rottura di una tradizione che sembrava impossibile da infrangere: mai, prima di lei, la nomina a etoile del Teatro alla Scala di Milano era stata conferita sul palcoscenico, al termine di uno spettacolo, davanti al pubblico. A riuscire nell’impresa è stata Nicoletta Manni, nata a Galatina da madre mesagnese insegnante di danza (Anna De Matteis): trentadue anni, già prima ballerina dello stesso teatro dal 2013 e da ieri sera stella tra le stelle su proposta del direttore del corpo di ballo Manuel Legris, accolta dal sovrintendente Dominique Meyer, che al termine della rappresentazione è salito sul palco interrompendo gli applausi per dare l’eccezionale notizia.
Manni aveva appena finito di danzare nella replica di “Onegin” (nel ruolo di Tatiana) accanto Roberto Bolle, con il quale da ieri condivide non soltanto l’amicizia decennale che l’ha portata a chiedergli di essere testimone delle sue nozze col primo ballerino lettone Timofej Adrijashenko, ma anche un titolo che pochissimi altri ballerini nella storia del teatro milanese hanno avuto l’onore di ottenere. “È una cosa magica. Era già un momento bellissimo e questo lo corona”, ha dichiarato Manni tra le lacrime ai giornalisti dietro le quinte. Il marito Andrijashenko, che le aveva fatto la proposta di matrimonio alla fine dello spettacolo Bolle and Friends in cui avevano duettato all’Arena di Verona, ha espresso felicità e orgoglio: “Noi lo sognavamo ed è un sogno che si avvera. So quanto Nicoletta ha lavorato”.
La nomina arriva in effetti a coronamento di una carriera straordinaria: a soli dodici anni Nicoletta, che ballava da quando ne aveva appena tre, viene selezionata dalla Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro Alla Scala e si trasferisce a Milano, dove nel 2009 si diploma e dove rientra, dopo un periodo di tre anni nello Staatsballett di Berlino, per restare e interpretare alcuni dei personaggi più iconici del balletto mondiale: da Giselle a Manon, passando per Odette-Odile ne Il lago dei cigni e Aurora ne La bella addormentata.
Marina Poci