Omicidio Argentina: ai domiciliari il padre accusato di aver ucciso il figlio al culmine di una lite

Angelo Argentina, il 71enne di Francavilla Fontana accusato di avere ucciso al culmine di una lite il figlio Stefano, 45 anni, è stato scarcerato e si trova agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico: l’uomo, che risponde di omicidio volontario aggravato dall’aver commesso il fatto contro il discendente, ha sempre respinto le accuse, asserendo di avere soltanto reagito all’aggressione del figlio, avvenuta nell’abitazione di famiglia, in contrada Cicoria, e di essersi esclusivamente difeso.
Sull’addome della vittima, morto all’ospedale Perrino di Brindisi il 13 marzo scorso, ovvero il giorno successivo al ferimento, sono state riscontrate tre coltellate: si dovrà attendere il deposito della relazione da parte del medico legale che ha effettuato l’autopsia, Domenico Urso, per capire se siano state causa, o eventualmente concausa, del decesso o se, in ipotesi, la morte sia sopraggiunta per altri motivi. C’è attesa anche per i risultati dei test istologici e tossicologici, che potrebbero dare un importante contributo nella ricostruzione dei fatti.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia l’indagato, non rispondendo alle domande del magistrato, ma rendendo dichiarazioni spontanee, ha spiegato che la discussione poi degenerata si era sviluppata a seguito di una richiesta di soldi per l’acquisto di sostanze stupefacenti da parte del figlio. Al rifiuto del padre, Stefano Argentina l’avrebbe aggredito e, nella colluttazione, sarebbe rimasto ferito all’addome.
Angelo Argentina, ha anche evidenziato di non ricordare di aver impugnato un coltello. L’arma, peraltro, non è ancora stata trovata dai Carabinieri della Compagnia di Francavilla, che indagano sull’accaduto.
Marina Poci