Si terranno alle 16,30 di oggi, 22 dicembre, presso la chiesa di Santa Fara di Bari, i funerali di Mauro Di Giacomo, il fisioterapista barese 63enne ucciso lunedì sera con almeno sei colpi di pistola mentre rientrava nella sua abitazione nell’elegante quartiere di Poggiofranco.
L’uomo, sposato con una collega e padre di due figli, era incensurato e, stando a quanto ricostruito sino a questo momento dagli investigatori, non aveva frequentazioni pericolose.
Secondo quanto dichiarato dai testimoni, Di Giacomo sarebbe sceso dalla sua auto con le buste della spesa e avrebbe avuto una brevissima discussione con il suo assassino, prima che questi, agendo incappucciato, sparasse e lo colpisse alla testa (probabilmente con il calcio della pistola), mentre già era caduto sotto l’effetto dei colpi. Le grida d’aiuto del fisioterapista sono state ascoltate da una vicina, che ha chiamato il 118 ed è immediatamente scesa da casa per prestare i primi soccorsi, insieme ad un uomo sopraggiunto nel frattempo. Purtroppo le condizioni di Di Giacomo erano già gravissime e a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione del personale sanitario.
Alcuni giovani che si trovavano a una certa distanza hanno dichiarato di aver visto un uomo fuggire a bordo di un’autovettura scura, ma di non essere in grado di descriverlo. La zona è quasi del tutto priva di telecamere di sorveglianza, pubbliche e private, per cui gli inquirenti hanno difficoltà a ricostruire i momenti successivi all’omicidio.
Un collega dello studio medico privato nel quale Di Giacomo lavorava ha riferito che l’uomo nei giorni precedenti alla morte aveva ricevuto una lettera anonima, sul cui contenuto vige, però, il più stretto riserbo.
Intanto, mercoledì mattina è stata eseguita l’autopsia dal direttore dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, Francesco Introna. Dall’esame è emerso che Di Giacomo è morto per lo shock emorragico dovuto alla raffica di proiettili, che hanno provocato una serie di lesioni su tutto il corpo. Tuttavia, il professor Introna ha rilevato contusioni diffuse e alcune fratture (forse riconducibili a colpi inferti con oggetti contundenti o, meno probabilmente, alla caduta). Non è escluso che Di Giacomo possa essere stato picchiato, prima o dopo gli spari.
Marina Poci
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