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Omicidio Stasi: ergastolo per concorso in omicidio per l’autista del killer

La Corte d’Assise di Brindisi presieduta da Maurizio Saso (a latere Adriano Zullo), all’esito di una camera di consiglio durata circa sei ore, ha condannato Cristian Candita alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno di un anno per l’omicidio di Paolo Stasi, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, e per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso con Luigi Borracino, già condannato a 16 anni dalla Corte d’Appello per i Minorenni di Lecce, in quanto 17enne all’epoca dei fatti.
Assolta perché il fatto non sussiste, come richiesto dal PM Giuseppe De Nozza, la 55enne Annunziata D’Errico, madre di Paolo, imputata di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Condannato a 9 anni, con 50mila euro di multa, Luigi Borracino per i reati di droga commessi dopo il compimento della maggiore età.
Condannati per reati legati allo spaccio di stupefacenti anche Marirosa Mascia, a 2 anni e 7 mesi di reclusione e multa di 13mila euro; Sara Canovari, a due anni di reclusione e 6mila euro; Cosimo Candita, padre di Cristian, a 1 anno e 6 mesi e 3mila euro.
Alle parti civili costituite, i genitori e la sorella della vittima, è stata riconosciuta una provvisionale di 200.000 euro ciascuna.
Il 19enne francavillese Paolo Stasi, freddato da Luigi Borracino con due colpi di pistola sull’uscio dell’abitazione di via Occhibianchi il 9 novembre 2022: ad accompagnare il killer reo confesso in macchina fu proprio Cristian Candita. Secondo la prospettazione accusatoria, accolta dalla Corte d’Assise, Stasi fu ucciso a causa di un debito di circa 5mila euro che lui e sua madre avevano accumulato nei confronti di Borracino per il consumo di hashish e marijuana.
Marina Poci