Operaio morto allo zuccherificio: avvisi di garanzia per omicidio colposo

Dovrebbero essere notificate nelle prossime ore, da parte della Procura di Brindisi, alcune informazioni di garanzia nel procedimento penale aperto per la morte di Vincenzo Valente, l’operaio 46enne di Latiano deceduto nella notte tra venerdì e sabato scorsi mentre lavorava su uno dei nastri trasportatori della SRB, la più grande raffineria di zucchero da canna in Italia, con unico stabilimento nella zona industriale di Brindisi.
L’ipotesi di reato per cui si procede è quella di omicidio colposo: gli avvisi sono necessari per legittimare la presenza degli indagati agli accertamenti tecnici irripetibili che potranno essere disposti, tanto sul corpo dell’uomo, sul quale nella mattinata di oggi è stato effettuata l’ispezione cadaverica (e potrebbe in seguito essere disposta l’autopsia), quanto sul nastro trasportatore posto sotto sequestro preventivo dal PM Raffaele Casto (sequestro convalidato dal Gip).
Il nastro sul quale si è verificato l’incidente è una delle strutture meccaniche che consentono il trasporto diretto delle canne da zucchero dalla stiva delle navi mercantili alla raffineria che si trova in strada per Fiume Piccolo, in una azienda che ogni anno, dal 2010, produce circa 180mila tonnellate di zucchero.
Valente era un dipendente della Sedec, azienda brindisina specializzata nella realizzazione e manutenzione di impianti industriali e civili, difesa dagli avvocati Massimo Manfreda e Rosanna Saracino.
Stando alle prime ricostruzioni del sinistro, Valente stava lavorando in contatto radio con un collega il quale, a un certo punto, non lo ha sentito più rispondere e si è velocemente portato sul posto, presagendo che fosse accaduto qualcosa di grave. Così in effetti era stato: lo sfortunato operaio, dunque, non è riuscito nemmeno a chiedere aiuto ai colleghi.
(foto ANSA)
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