Paliotto rubato 44 anni fa nel Duomo di Brindisi, mercoledì la restituzione

Mentre ancora la ferita del clamoroso furto compiuto nel museo diocesano della chiesa di San Paolo è dolorosamente aperta, la speranza che prima o poi la refurtiva possa essere ritrovata viene sostenuta dal ritorno, dopo ben 44 anni, di una parte del paliotto d’argento del ‘700 rubato dall’altare principale del Duomo di Brindisi.
Avevamo parlato qualche mese fa del clamoroso ritrovamento effettuato dai carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio artistico che, probabilmente intercettando un’operazione di compravendita, hanno sequestrato due terzi di quel paliotto che raffigurava al centro una classica immagine della Madonna e ai due lati i patroni di Brindisi dell’epoca, San Leucio d’Alessandria e San Pelino, vescovo di origine albanese a Brindisi nel VII secolo e poi divenuto patrono.
La parte centrale non è stata ritrovata, ma in compenso i bassorilievi dei due santi ritornano nella cattedrale: dopo tutti gli accertamenti compiuti in questi mesi, mercoledì mattina, alle 11, nel corso di una cerimonia pubblica, i carabinieri consegneranno le due opere all’arcidiocesi di Brindisi.
Il paliotto fu commissionato nel 1706 all’argentiere napoletano Antonio Avitabile nei primi anni del Settecento dall’arcivescovo di Brindisi, Fra Barnaba De Castro. Verso la fine dello stesso secolo gli altari laterali vennero sormontati da quadri che raffiguravano i due santi patroni che erano scolpiti nel bassorilievo d’argento