
La Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Brindisi Barbara Nestore ha rinviato a giudizio, con inizio del processo fissato al prossimo 8 ottobre, il 48enne di San Michele Salentino Alberto Villani, per omicidio volontario aggravato, incendio doloso, violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla madre, resistenza a pubblico ufficiale e calunnia nei confronti di alcuni militari dell’Arma dei Carabinieri: l’uomo è accusato di avere picchiato selvaggiamente la madre 71enne Cosima D’Amato, alla quale gli era stato fatto divieto di avvicinarsi, e di averne bruciato il corpo – mentre era ancora in vita -nell’incendio della sua abitazione di campagna, da lui stesso appiccato e alimentato con candeggina nella notte tra il 19 e il 20 settembre dello scorso anno.
Il legale di Villani aveva fatto richiesta di perizia psichiatrica ai fini dell’accertamento della capacità di intendere e di volere dell’uomo e, quindi, della sua imputabilità, ma la Gup non ha ritenuto che vi fossero gli estremi per accoglierla e ha disposto il rinvio a giudizio.
Nel processo si sono costituiti parti civili una delle sorelle della vittima e uno degli ufficiali contro i quali l’imputato, in occasione dell’intervento dei Carabinieri, aveva aizzato un cane di grossa taglia e all’indirizzo dei quali aveva proferito le “inveritiere” (così le definiscono i PM Alfredo Manca e Giovanni Marino, titolari del fascicolo) accuse di averlo sedato e e aggredito.
Marina Poci
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