Pozzi abusivi e motocross selvaggio sulle dune: la polizia provinciale a Torre Guaceto

Si è tenuta in data odierna la sottoscrizione di una convenzione che lega il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ed il Servizio di polizia locale della Provincia di Brindisi nell’ottica di un rafforzamento del controllo esercitato sull’area protetta.
Il documento appena sottoscritto regola le azioni congiunte che verranno condotte in riserva dai due enti.
Nel dettaglio, la Provincia di Brindisi e, quindi, gli agenti della polizia provinciale, hanno risposto positivamente e con tempestività alla richiesta di aiuto lanciata dal Consorzio in merito ad alcune problematiche di difficile risoluzione, se non attraverso l’intervento delle forze dell’ordine.
Sono soprattutto tre i fronti sui quali opereranno in modo coordinato gli operatori del Consorzio, addetti al monitoraggio e ad alla sensibilizzazione dell’utenza, e gli agenti del Servizio provinciale: controllo circa la presenza di pozzi artesiani non autorizzati nella zona agricola dell’area protetta, prevenzione e contrasto dell’accesso alla riserva con mezzi a motore non autorizzati, circolazione di bande di soggetti in motocross e relativo danneggiamento dell’ecosistema naturale.
Tre piaghe che da sempre affliggono la riserva e che possono essere eliminate solo con un’azione strutturata e continua di controllo dell’area protetta di Torre Guaceto. Con la risoluzione di queste problematiche, sarà possibile aumentare drasticamente i livelli di tutela della riserva.
Nello specifico, l’utilizzo dei pozzi artesiani abusivi aumenta il cuneo salino dell’acqua della falda acquifera e, quindi, altera lo stato delle acque protette andando ad incidere in modo diretto sullo stato di salute della palude di Torre Guaceto e, quindi, sulla vita della fauna selvatica.
Le bande di soggetti in motocross che usano invadere la riserva soprattutto nei fine settimana, danneggiano l’habitat dunale, già messo a dura prova dai fenomeni naturali esasperati dai cambiamenti climatici in corso e, con le loro corse a rotta di collo, mettono in serio pericolo la vita degli animali selvatici che raggiungono Torre Guaceto per trovare riparo e degli utenti rispettosi dell’ambiente che visitano la riserva a piedi o in bici.
L’accesso all’area protetta con mezzi a motore danneggia gli habitat sotto tutela e crea inquinamento nel polmone verde tanto prezioso, quanto delicato.
La collaborazione tra il Consorzio ed il Servizio formalizzata oggi è il seguito dell’attività condotta in modo congiunto nell’ambito della scorsa estate.



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