di Gianmarco Di Napoli per il7 Magazine
Circa 40 milioni di euro da investire nell’edilizia scolastica e nella manutenzione delle strade: ed è solo l’inizio di una serie di finanziamenti, tra nuovi fondi nazionali e risparmi su altre opere, che consentono finalmente all’Amministrazione provinciale di Brindisi di tornare ad assumere un ruolo centrale tra gli enti locali, aggiornando il Programma triennale dei lavori pubblici 2021-2023. Dopo anni trascorsi ai margini, schiacciata tra la Regione Puglia e i Comuni, sempre più autonomi nelle strategie di crescita, e soprattutto priva di risorse economiche destinate alla gestione di due settori-chiave come l’adeguamento degli istituti scolastici e la messa in sicurezza di strade che ogni anno mietono vittime, la Provincia ora può fare sentire il proprio peso e a riprendersi quel ruolo di collante smarrito ormai da tempo.
Ecco perché l’elezione del nuovo Consiglio provinciale, ma soprattutto le dimissioni del presidente Riccardo Rossi, rendono interessanti i nuovi assetti dell’ente di via De Leo che nei prossimi mesi avrà come reggente un nuovo vicepresidente scelto da Rossi su parere unanime della coalizione di centrosinistra che ha stravinto le elezioni piazzando otto consiglieri su 12 totali: il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli.
Rossi ha annunciato (con un’intervista a “Nuovo Quotidiano di Puglia”) le sue dimissioni nello stesso giorno, sabato 18 dicembre, in cui i 339 elettori, ossia tutti i sindaci e i consiglieri comunali dei comuni della provincia di Brindisi erano chiamati al voto per eleggere le nuove assise. Rossi ha fatto una scelta ponderata: se si fosse dimesso prima delle elezioni ci sarebbe stato il commissariamento dell’ente. In questo modo invece ha atteso l’elezione dei nuovi consiglieri tra i quali ha l’opportunità di eleggere un nuovo vicepresidente che, dopo le sue dimissioni, diventerà reggente in attesa dell’elezione del suo successore.
Da tempo, con un Pd ammorbato da lotte interne e incapace di proporsi in maniera unitaria a livello provinciale, si è creato un asse di intesa forte tra l’Amministrazione comunale di Brindisi e quella di Mesagne, in particolare tra Rossi, il segretario cittadino del Pd, Francesco Cannalire, e il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli. Quest’ultimo in realtà non ha un proprio partito di riferimento, essendo stato eletto da un movimento (Insintonia) nato proprio intorno alla sua candidatura a sindaco di Mesagne nel 2019. Matarrelli, nel corso di questi due anni e mezzo di mandato, non solo ha favorito una evidente rinascita della sua città, divenuta uno dei fiori all’occhiello della Puglia e candidata a Capitale italiana della Cultura 2024, ma anche costruito una fitta rete di collegamenti che gli ha consentito di contribuire alla riconferma del mesagnese Mauro Vizzino in Consiglio regionale, e di favorire il successo nell’ultima tornata amministrativa i neo sindaci di San Pancrazio Salentino e Cellino San Marco.
Rossi aveva probabilmente deciso già da qualche tempo di fare un passo indietro dal suo incarico di presidente della Provincia: per Brindisi il 2022 sarà un anno decisivo per sfruttare le risorse che arriveranno dallo Stato e per tentare di riequilibrare le casse di un Comune che è tuttora a rischio di default. E probabilmente sta anche cominciando a pensare a una propria ricandidatura a sindaco di Brindisi nel 2023. A Matarrelli è stato così conferito l’incarico di coordinatore della lista “Provincia unita e democratica” che ha messo insieme il centrosinistra. Questo nonostante le resistenze del sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, e dell’ex vicepresidente della Provincia, Domenico Tanzarella.
La prova della solidità e della “forza” politica di Matarrelli doveva arrivare proprio dall’esito delle urne. E i risultati gli hanno dato ragione: per la prima volta una lista è riuscita a far eleggere otto consiglieri sui 12 totali previsti dall’Ente. E questo nonostante il sindaco di Mesagne non sia risultato il più suffragato nella sua lista, come era invece ampiamente pronosticato. Evidentemente la frangia del centrosinistra che non gradiva il suo ruolo e la possibilità che fosse nominato vicepresidente, ha fatto spostare alcuni voti sul sindaco di Villa Castelli, Giovanni Barletta, che è risultato il più suffragato. Circostanza che ha sorpreso persino quest’ultimo tanto che nelle ore successive si è affrettato ad allinearsi a quella che era la volontà unanime dell’intera coalizione, e in primis di Riccardo Rossi, di nominare Matarrelli vicepresidente “reggente”.
La formalizzazione dell’incarico e le successive di dimissioni di Rossi arriveranno dopo l’ultimo Consiglio provinciale dell’anno, convocato in via ordinaria, in seduta di prima convocazione, per il giorno lunedì 27 dicembre 2021, alle ore 10 e, in seduta di seconda convocazione, per il giorno martedì 28 dicembre 2021, alle ore 10, per la convalida dei Consiglieri Provinciali eletti il piano di razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie della Provincia di Brindisi.
“E’ evidente che noi dobbiamo metterci immediatamente al lavoro anche presso la Provincia per fare in modo che l’opportunità del PNNR sia colta in pieno e poi immagino che il momento di eleggere il nuovo presidente non sarà molto avanti nel tempo, avverrà il più presto possibile perché è giusto che anche sul presidente il corpo elettorale possa esprimersi in maniera compiuta”, spiega Matarrelli.
E’ ovvio che con questi risultati diventi proprio lui il candidato numero uno anche per la carica di presidente della Provincia, ruolo riservato esclusivamente ai sindaci. E’ appare probabile che in questo caso tra i papabili alla vicepresidenza ci sia proprio il sindaco di Villa Castelli, Giovanni Barletta.
Il nuovo Consiglio provinciale sarà composto, oltre che dagli otto consiglieri del centrosinistra, anche da tre di Fratelli d’Italia e uno di Forza Italia. Il centrosinistra sarà rappresentato in consiglio, in ordine di preferenze ricevute, dal sindaco di Villa Castelli, Giovanni Barletta, da quello di Mesagne Toni Matarrelli, dai consigliere comunale di Brindisi Valentina Fanigliulo, dal sindaco di Torchiarolo Elio Ciccarese, da quello di San Donaci Angelo Marasco e dai consiglieri comunali Giuseppe Ventrella di Fasano, Cosimo Tardio di Francavilla Fontana e Antonia Baccaro di Cisternino.
I tre seggi di Fratelli d’Italia vanno ai consiglieri comunali Francescantonio Conte di Oria, Giuseppe Bagnulo di Ostuni e Massimiliano Oggiano di Brindisi.
L’unico seggio per Brindisi Libera va a Michele Lariccia di San Pietro Vernotico. Hanno votato 318 dei 339 tra sindaci e consiglieri comunali di 19 comuni della provincia ad avere diritto. Mancava all’appello Carovigno in quanto commissariata.
Il più suffragato, come detto è stato dunque il sindaco di Villa Castelli, che ha ottenuto 37 preferenze in tutto. Una in meno rispetto a Matarrelli. Tuttavia, con il voto ponderato, Barletta ha ottenuto l’equivalente di 11.208 voti, contro i 10.044 del primo cittadino di Mesagne, secondo degli eletti della lista di centrosinistra. A seguire, Valentina Fanigliulo, consigliera comunale Pd a Brindisi, che ha ottenuto un totale di 17 preferenze, per un equivalente ponderato di 5.304 voti. Poi il sindaco di Torchiarolo Elio Ciccarese, con 15 preferenze, per un equivalente di 4.980 voti; poi ancora il sindaco di San Donaci Angelo Marasco, con 13 preferenze, per un equivalente di 4.524 voti; il consigliere comunale di Fasano Giuseppe Ventrella con 13 preferenze, per un equivalente di 4.212 voti; il consigliere comunale di Francavilla Fontana, capogruppo di Articolo 9, Mimmo Tardio con 12 preferenze, per un equivalente di 3.888 voti; la consigliera comunale di Cisternino Antonia Baccaro con 15 preferenze, per un equivalente di 3.516 voti.
La seconda lista, con 81 preferenze ed un equivalente di 22.896 voti, è stata Fratelli d’Italia. Eletti in consiglio provinciale il consigliere comunale di Oria Francescantonio Conte (per lui una riconferma), che ha ottenuto 20 preferenze, per un equivalente di 5.748 voti; il consigliere comunale di Ostuni Giuseppe Bagnulo, con 16 preferenze per un equivalente di 4.800 voti; il capogruppo di Fratelli d’Italia e vice presidente del consiglio comunale di Brindisi Massimiliano Oggiano, con 14 preferenze ed un equivalente di 4.548 voti.
Un solo consigliere, per la lista Brindisi Libera che teneva insieme Forza Italia, Lega, Idea e Udc con 36 preferenze, per un equivalente ponderato di 10.236 voti. L’unico a risultare eletto, in questo caso, è stato l’assessore all’Urbanistica ed alle Attività produttive di San Pietro Vernotico Michele Lariccia (in quota Forza Italia) che, con 20 preferenze per un equivalente di 5.388 voti.
Dieci in tutto le preferenze andate alla lista del Movimento 5 Stelle, per un equivalente ponderato di 2.760 voti. La maggior parte dei quali sono andati alla brindisina Tiziana Motolese che, tuttavia, nonostante il buon risultato personale, con 9 preferenze per un equivalente di 2.436 voti, non è riuscita ad ottenere un posto in Consiglio provinciale.