Ha dovuto attendere più di cinque anni l’ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales prima che il giudice delle indagini preliminari Valerio Fracassi emettesse un decreto di archiviazione dell’inchiesta partita nel 2013 e riguardante la cessione delle quote della squadra di calcio del Brindisi da parte dei soci dell’epoca Giuseppe Roma e Annino De Finis. In sostanza, l’ipotesi di reato era riferita a presunte pressioni esercitate dall’ex primo cittadino e dall’ex assessore allo sport Antonio Giunta per costringere Roma e De Finis a cedere gratuitamente le quote della squadra di calcio. In realtà, Consales si limitò ad accogliere i tifosi biancoazzurri ed a trasmettere il suo pensiero: nessun imprenditore si sarebbe avvicinato alla società senza un preventivo azzeramento degli assetti azionari. Da qui una inchiesta, condotta dai pubblici ministeri Savina Toscani e Antonio Costantini, che si è protratta negli anni. Fino a quando il pm subentrato nella titolarità del fascicolo, Francesco Carluccio, il 6 settembre del 2017 ha chiesto l’archiviazione che è stata accolta dal giudice delle indagini preliminari Valerio Fracassi.
Insieme all’ex sindaco (anche in questo caso difeso dall’avvocato Massimo Manfreda) ed all’ex assessore erano coinvolti nella vicenda Diego Sanna, Roberto Galluzzo, Massimiliano Zippo, Angelo Gabriele Mangia e Pierluigi Rizzo. L’archiviazione delle accuse – ritenute tutte insussistenti – ha riguardato tutti gli indagati.