Resta in carcere il ragazzo che ha ucciso il padre con una coltellata

Resta in carcere Antonio Tafuro, il ragazzo di 27 anni che ha ucciso il padre con una coltellata all’addome. Il fermo è stato tramutato in ordinanza di custodia cautelare e per ora a niente sono servite le spiegazioni fornite per ricostruire quanto accaduto nell’appartamento di via Favia. Tafuro, davanti al gip Paola Liaci, ha ribadito la sua versione dei fatti e cioè di essere intervenuto per difendere il fratello più piccolo dal padre, arrabbiatosi perché il ragazzino lo disturbava con la lucina del cellulare. Un triste paradosso in una casa in cui non c’è la luce elettrica. Antonio Tafuro ha giurato di non aver avuto alcuna intenzione di uccidere il padre e di averlo soccorso quando si è reso conto che era rimasto ferito gravemente. L’autopsia ha intanto confermato che Franco Tafuro è stato ucciso con un’unica coltellata che lo ha raggiunto proprio sotto il cuore, uccidendolo quasi all’istante.