Rufini: «Il mio Brindisi, una squadra di successo»

di Danilo Rufini* per IL7 Magazine

Abbiamo compiuto, tutti insieme, il primo passo della rinascita del calcio a Brindisi: Questo deve essere considerato un punto di partenza, una prima tappa verso il calcio che conta e che la gente di Brindisi merita.
Sono arrivato a Brindisi consapevole del momento storico calcistico negativo che si viveva.
Amo le sfide ed ho accettato, mettendo in secondo piano tutte le possibilità che avevo al momento anche di serie D. In dieci minuti ho detto si al progetto della società.
Il fatto di non aver contribuito alla costruzione della rosa della squadra, se non in un secondo momento con gli arrivi di Cordisco e Di Giorgio, ha rallentato il mio lavoro iniziale, ho impiegato tempo nel dare alla squadra una mentalità professionistica, ad inculcare le mie idee di gioco e nel far recepire il concetto di “squadra” e “gruppo”, indispensabili per ottenere risultati importanti.
Nel tempo sono entrato in grande empatia con ogni singolo calciatore, instaurando rapporti veri con ognuno di essi, non lesinando anche discussioni da uomo a uomo, atte a creare rapporti veri e non di facciata.
Devo ringraziare Scarcella e Tedesco in primis, entrambi leader dello spogliatoio, per aver imparato a capire cosa cercavo dal gruppo e per avermi aiutato nel trasmetterlo alla squadra, supportati inizialmente da Di Giorgio, poi andato via, da Cordisco e da Tamborrino, elemento partito in sordina ma che con la sua grande fame, voglia, determinazione e carattere, ha saputo conquistare la leadership difensiva ed il rispetto di tutti come uomo oltre che come calciatore.
Le aspettative erano alte, lo scetticismo palpabile e la negatività si toccava con mano.
Tutti volevano vincere,ma nessuno tranne la società e la squadra oltre ai tifosi irriducibili, credevano nella vittoria. Grande critica negativa sempre, nonostante un campionato sempre al primo posto, concluso con tutti i record: miglior attacco, migliore difesa, minor numero di sconfitte (solamente2), miglior differenza reti, miglior media inglese, maggior numero di punti di entrambi i gironi, maggior numero di vittorie.
Alla fine lo scetticismo, la negatività, la critica aspra hanno esaltato il mio carattere, da sempre stimolato nelle situazioni a rischio. Invece di indebolirmi ed indebolirci, ci hanno rafforzato, tirando fuori da noi il meglio. Ci abbiamo sempre creduto, abbiamo superato i pochi momenti negativi ed abbiamo concluso in crescendo il campionato, chiudendolo in anticipo e con ampio margine di vantaggio.
Ringrazio la società per il presente e continuo supporto datomi e datoci, in particolare nelle persone di Giannelli e Bassi, ringrazio il mio staff competente, Caputo, Martinelli, Galluzzo, ringrazio chi lavora nell’ombra ma ha un ruolo fondamentale, come il massaggiatore Lopez, i magazzinieri Giancarlo, Mattia e Salvatore, il segretario Franco, l’addetto stampa Pizzi e spero di non dimenticare nessuno.
Dedico questa vittoria in primis, come è giusto che sia, alla mia famiglia, poi una dedica speciale va ai tifosi, fondamentali nel dopo Massafra, quando anche in maniera dura, hanno stimolato la nostra reazione, aiutandomi nel far recepire l’importanza della vittoria finale, ringrazio soprattutto tutti quei calciatori che con carattere, pazienza, dedizione, mi hanno seguito, mi hanno sopportato e supportato pur non avendo un ruolo da protagonisti in campo, ma fondamentale nello spogliatoio: parlo, ad esempio, del nostro piccolo guerriero Mastrogiacomo, di De Carlo, Quintavalle, Contestabile, Greco, Motti, la vittoria è per loro. Inoltre ringrazio chi, anche se solo per poco tempo, ha contribuito alle sorti della squadra e mi riferisco a Di Giorgio, Morleo, Scarciglia,Vantaggiato, Felix Casalino, Anthony Calabrese, Errico, Giuseppe De Fazio.
Grazie a tutti e Domenica tutti insieme allo stadio per festeggiare.
Forza Brindisi!
* Allenatore del Brindisi