San Michele Salentino, picchiò e bruciò viva la madre: diverse sostanze infiammabili intorno al corpo

Una micidiale miscela composta da candeggina, olio per le impermeabilizzazioni idrauliche, vernice a smalto nera e scotch adesivo: sarebbe questo il combustibile utilizzato da Alberto Villani per dare fuoco alla madre Cosima D’Amato nella villetta nelle campagne di San Michele Salentino. Lo ha rivelato in aula Francesco D’Alba, ispettore di polizia giudiziaria dei Vigili del Fuoco di Bari specializzato nell’individuazione della matrice degli incendi.
Fu lui a effettuare il sopralluogo nella villetta in cui avvenne il matricidio, nella notte tra il 19 e il 20 settembre 2023.
La sua ricostruzione è avvenuta oggi, 10 giugno, davanti alla Corte d’Assise di Brindisi presieduta da Maurizio Saso, a latere Adriano Zullo, rispondendo alle domande dei PM Alfredo Manca e Giovanni Marino.
L’ispettore ha chiarito che quando i Vigili del Fuoco furono chiamati l’incendio era ormai nella sua fase terminale ed era iniziato diverse ore prima senza che nessuno desse l’allarme. Inoltre ha ricordato che l’imputato, durante l’intervento dei Vigili del Fuoco, riattivò arbitrariamente il contatore dell’energia elettrica mettendo a repentaglio la vita dei soccorritori.
D’Alba ha spiegato che nella casa non furono rinvenute tracce di combustibile vero e proprio, ma una concentrazione non giustificata di candeggina, vernice e olio impermeabilizzante, oltre che nastro adesivo, intorno al cadavere della donna. Tutte sostanze infiammabili.