Scarico di acque nere nel porto: sequestrato impianto “Enel Produzione”

La Capitaneria di porto di Brindisi ha sequestrato l’impianto di raccolta acque di dilavamento e meteoriche, regolarmente autorizzato, della centrale Enel ‘Federico II’ dal quale venivano scaricate in mare acque di colore scuro, apparentemente cariche di solidi sospesi, tipico di acqua mista a carbone. I responsabili dell’impianto termoelettrico Enel Produzione sono stati denunciati alla magistratura.
Secondo la Capitaneria di porto lo sversamento, «considerata la notevole estensione della chiazza, potrebbe aver causato grave danno all’ambiente marino interessato» perché sarebbe esistente da «lungo tempo».
I militari hanno individuato all’interno del porto di Brindisi, in località Caracciolo, presso lo scarico delle acque di dilavamento e di prima pioggia dell’ENEL Produzione CTE “Federico II, una fuoriuscita abbondante di liquido di colore nero che aveva interessato lo specchio di mare per una profondità di circa 70/80 mt ed un’estensione di circa 200 metri.
La Capitaneria ha interessato il dipartimento Arpa di Brindisi che è intervenuto per effettuare il campionamento. L’acqua reflua prelevata che sfociava a mare aveva un evidente aspetto anomalo, di colore scuro intenso, apparentemente carica di solidi sospesi, tipico di acqua mista a carbone. Tale sversamento, considerata la notevole estensione, della chiazza potrebbe aver causato grave danno all’ambiente marino interessato. All’atto dell’accertamento gli scogli adiacenti allo scarico riportavano tracce evidenti di colorazione nera dovuta probabilmente allo sversamento da lungo tempo. E’ apparso quindi evidente che il fenomeno non era del tipo isolato, ma da ritenersi alquanto retrodatato proprio per la particolarità e la virulenza con la quale già visivamente la scogliera si presentava deturpata, con le conseguenze che si possono immaginare sotto il profilo biologico in particolare per il soffocamento della flora acquatica dovuta alla precipitazione del carbone nei sedimenti marini.
Secondo Enel Produzione, lo sversamento in mare delle acque meteoriche è avvenuto il 2 novembre dalla zona del nastro trasportatore della centrale.
Dai primi approfondimenti – sottolinea in una nota la società – lo «sversamento appare riconducibile alle operazioni di una ditta appaltatrice impegnata nelle attività di lavaggio di una delle torri utilizzate per la logistica del carbone, che ha operato in violazione delle corrette procedure tecniche». «Enel Produzione – continua il comunicato – ha immediatamente sospeso ogni attività svolta dalla ditta e avviato una serie di interventi volti al completo ripristino del sito marino». «La società – conclude – sta formalizzando le conseguenti comunicazioni alle autorità competenti e collaborando con la Capitaneria di porto di Brindisi per le ulteriori verifiche».