È stato un Capodanno amaro per la famiglia di Salvatore Legari: non c’è ancora la svolta decisiva riguardo alla scomparsa dell’imprenditore edile 54enne originario di San Pancrazio Salentino e residente a Modena, del quale non si hanno più notizie dal 13 luglio scorso.
Nonostante qualche timido passo in avanti sia stato stato fatto, con la rivelazione del posto esatto in cui è stato ritrovato il furgone (parcheggiato in divieto di sosta a Sassuolo, in via Cinque Giornate di Milano) e nonostante l’indiscrezione di una nuova ipotesi di reato (estorsione contro ignoti) aggiunta a quella di sequestro di persona (per cui si procede contro Alex Oliva, il proprietario dell’abitazione nella quale Salvatore si è recato il giorno della sparizione, per riscuotere il compenso dei lavori di efficientamento energetico svolti), nessuna novità di rilievo è emersa nell’ultima settimana.
L’ennesimo appello alla collaborazione viene rivolto dalla sorella Floriana che sul suo profilo Facebook, affidandosi al “grande cuore” di chi possa aver notato “qualche passaggio strano”, scrive: “Tutto questo potrà sembrarvi estenuante, ma noi non ci diamo pace , e questo fine anno lo salutiamo con un dolore indescrivibile. Ci è stato strappato un pezzetto di cuore , senza darci nemmeno l’opportunità di dargli un ultimo saluto. Abbiamo bisogno di ricostruire quegli eventi e di capire perché, abbiamo bisogno di ritrovarlo. Perché lui non merita tutto questo. Continueremo finché qualcuno che magari ancora non ha letto possa esserci di aiuto”.
Marina Poci
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