Piccole aziende che producevano capi d’abbigliamento con i marchi di noti brand della moda internazionale, ma in realtà si trattava di laboratori irregolari dove i lavoratori operavano in condizioni igieniche e di sicurezza precarie. È quanto hanno scoperto i finanzieri del Comando provinciale di Barletta, che hanno sequestrato 100mila capi contraffatti recanti i loghi di marchi famosi come Emporio Armani, Calvin Klein, Tommy Hilfiger e K-Way.
Sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati, accusate di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale e ricettazione.
Il provvedimento di sequestro ha riguardato anche tre sedi di produzione e i macchinari utilizzati per la lavorazione dei capi. Durante i controlli, i militari hanno accertato la presenza di lavoratori irregolari o completamente sconosciuti al fisco, alcuni dei quali impiegati in ambienti privi delle minime condizioni igieniche e di sicurezza, come si legge nella nota diffusa dalla Guardia di Finanza.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, è stata condotta attraverso appostamenti, analisi delle banche dati e controlli in diversi punti vendita di Barletta, dove erano commercializzati i capi falsi.
Grazie a queste attività investigative, i finanzieri sono riusciti a ricostruire l’intera “filiera del falso”, individuando i principali centri di stoccaggio e gli stabilimenti dove venivano realizzati e confezionati i capi destinati al mercato illegale.
La merce sequestrata, una volta privata dei marchi contraffatti, è stata donata alla Caritas della città, destinandola così a un uso solidale.