Selfie con i cadaveri da ricucire: sospesa per sei mesi la coordinatrice di Anatomia

Sei mesi di sospensione: questa la decisione assunta dalla Asl di Brindisi nei confronti della coordinatrice del reparto di Anatomia patologica dell’ospedale Perrino che aveva pubblicato sui social alcune foto mentre era intenta a ricucire cadaveri dopo le autopsie. Il provvedimento è stato assunto dall’Ufficio per i procedimenti disciplinari dell’azienda sanitaria locale al termine di una serie di audizioni nel corso delle quali sono stati ascoltati anche altri sanitarui del reparto diretto da Marcello Pellegrino.
Il provvedimento di sospensione di sei mesi (uno dei quali è stato già scontato in quanto la coordinatrice del reparto di Anatomia era stata già sospesa qualche giorno dopo la diffusione di quelle immagini) è stato pubblicato sull’albo pretorio della Asl di Brindisi.
Il comportamento della sanitaria, che per altro ha un ruolo di responsabilità all’interno del reparto, era stato censurato immediatamente anche dalla direzione generale della Asl di Brindisi che aveva preannunciato l’intenzione di presentare un esposto in Procura per verificare l’esistenza di eventuali profili di reato.
Nei giorni successivi alla diffusione delle foto e del clamore provocato dalla vicenda, tre dei sei medici del reparto di Anatomia patologica, con una lettera indirizzata all’Ordine dei medici di Brindisi, si sono dissociati dall’accaduto, prendendo le distanze dall’operatrice. Tra questi non ci sarebbe il responsabile del reparto, Marcello Pellegrino.
Secondo quanto emerso, nelle chat l’operatrice avrebbe anche diffuso altre foto macabre: un cuore, un utero, un feto senza vita disteso su un lenzuolo bianco.
Ma le immagini che l’hanno inguaiata sono quelle che lei stessa ha condiviso sui social: in particolare una pubblicata lo scorso 1 maggio nella quale viene ritratta sorridente mentre ricuce un cadavere con in mano un grosso ago. Il commento alla foto era: “Quando ero piccola la sarta mi diceva: filo lungo, maestra pazza, si è avverato tutto”.
In un’altra foto, quasi identica, aveva commentato: “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e con la testa e con il cuore è un artista. Buon Primo maggio a tutti”.
Durissima nei suoi confronti è stato anche l’Ordine dei tecnici di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, di cui fa parte. La presidente, Domenica Argese, aveva espresso “ferma disapprovazione. Il fatto che sia una nostra iscritta è solo l’elemento che consente di individuare quale sia l’ente a dover intervenire disciplinarmente, ma l’accaduto è grave e censurabile in sé.
L’operatrice, che nei giorni scorsi è tornata in reparto per salutare il primario, sarà reintegrata tra cinque mesi.

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