È stata revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari disposta nei confronti dell’ex direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, Vito Lorusso, accusato di concussione, peculato, truffa e accesso abusivo al sistema informatico sanitario: il provvedimento è stato adottato il 23 dicembre, appena qualche giorno dopo la notifica, da parte della Procura della Repubblica di Bari, dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Secondo quanto sostenuto dal PM, Lorusso avrebbe richiesto il pagamento di consistenti somme di denaro per accorciare i tempi delle liste d’attesa, nonché per effettuare prestazioni rientranti in quelle assicurate gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale. Gli episodi contestati, in un arco di tempo che va dal 2019 al 2023, sarebbero circa quindici.
L’oncologo è stato arrestato il 12 luglio scorso in flagranza di reato, nell’ambito di un’inchiesta iniziata dalla denuncia presentata dalla figlia di una paziente. Successivamente, la misura è stata attenuata, sino ad arrivare alla recente decisione di sottoporre l’indagato al solo obbligo di firma. A seguito dell’apertura del fascicolo penale, L’IRCCS barese, ha avviato il procedimento disciplinare per Lorusso, all’esito del quale il medico è stato licenziato.
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