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Spaccio su bici elettriche e “menù” di stupefacenti su WhatsApp: 14 arresti nel Barese

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto questa mattina, 23 maggio, l’applicazione di misure cautelari nei confronti di 14 persone coinvolte in un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti: 6 di loro sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, mentre gli altri 8 agli arresti domiciliari. Gli arresti sono stati eseguiti in Puglia, Calabria, Toscana e Lombardia.
Protagonisti del blitz sono stati i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati dal Nucleo Cinofili di Modugno, dal 6° Nucleo Elicotteri di Bari, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, dal personale delle Sezioni di Intervento Operativo dell’11° Reggimento Puglia, nonché con il supporto dei reparti competenti per territorio.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Trani e condotte tra marzo 2023 e gennaio 2024, hanno evidenziato un fiorente traffico di droga gestito da un gruppo di soggetti che rifornivano consumatori provenienti anche dai comuni limitrofi. Le attività investigative, supportate da servizi di osservazione, pedinamento, perquisizioni e sequestri, hanno permesso di documentare come lo spaccio avvenisse principalmente in zone molto frequentate di Molfetta, come la stazione ferroviaria, il centro storico, la villa comunale e nelle vicinanze di esercizi commerciali.
L’indagine è partita da un monitoraggio della Polizia Locale di Molfetta, che ha poi portato a intercettazioni e controlli più approfonditi. È stato così possibile accertare la presenza di numerosi soggetti coinvolti in attività di cessione di cocaina, hashish e marijuana, spesso in forma “itinerante” (su biciclette elettriche) e con una vera e propria “pubblicità” tramite applicazioni di messaggistica istantanea. Gli acquirenti venivano informati del “menu” disponibile e dei prezzi, concordando i punti di consegna. La cocaina, in particolare, veniva indicata con i nomi dei piatti tipici della tradizione gastronomica italiana.
Gli investigatori hanno anche scoperto che la droga veniva acquistata da fornitori provenienti da Bari e che l’attività di spaccio si svolgeva in modo organizzato e continuativo.
La complessa rete criminale, secondo gli indizi raccolti, si avvaleva di metodi di comunicazione e di consegna studiati per eludere i controlli delle forze dell’ordine.
Nei prossimi giorni gli indagati, per i quali vale la presunzione di non colpevolezza sino all’ultimo grado di giudizio, affronteranno l’interrogatorio di garanzia.
Marina Poci